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Carissimi Italiani, carissime italiane, nel mondo ....

2 GIUGNO 2009: IN ITALIA E’ LA FESTA DELLA REPUBBLICA, MA IN ITALIA C’E’ ANCORA CHI FA IL FURBO E HA IL COPYRIGHT SU "FORZA ITALIA"!!! Alcune note per informarvi e un fortissimo "Viva l’Italia"!!! Molti saluti - di Federico La Sala

L’ITALIA DELL’INDECENZA: IL NOME E L’IDENTITA’ DI TUTTO IL PAESE NELLE MANI DI UN PRIVATO E DI UN PARTITO!!!
lunedì 1 giugno 2009 di Federico La Sala
ITALIA. UN CITTADINO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO, NE FA LA BANDIERA DEL PROPRIO PARTITO PERSONALE E REALIZZA LA PIU’ GRANDE BOLLA SPECULATIVA DELLA STORIA POLITICA ITALIANA...
GIOVANI ITALIANI NEL MONDO (PRIMA CONFERENZA), ATTENTI AL TRUCCO E ALL’INGANNO. E ALLA VERGOGNA!!! Il Presidente della Repubblica Napolitano grida: Forza ITALIA; ma Schifani, Frattini e Fini (nonostante Mirko Tremaglia, onore a Lui) gridano per il partito: "Forza Italia"!!! Un gigantesco conflitto d’interessi (...)

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> IN ITALIA C’E’ ANCORA CHI FA IL FURBO E HA IL COPYRIGHT SU "FORZA ITALIA"!!! --- Tutte le volte che mi chiedono dove abito io rispondo, per semplificare, che sto in un paese vicino a Bologna (di Carlo Lucarelli - Se l’Italia fosse Bologna).

venerdì 8 gennaio 2010

Se l’Italia fosse Bologna

di Carlo Lucarelli (l’Unità, 8 gennaio 2010)

Ultimamente per una serie di motivi, anche letterari, mi capita di incontrare, sia in Italia che all’estero, molte persone che vengono dall’Eritrea.

Tutte le volte che mi chiedono dove abito io rispondo, per semplificare, che sto in un paese vicino a Bologna e quando lo dico - dico quella parola, Bologna - il mio interlocutore fa subito un sorriso e un cenno di assenso, anche se magari, a Bologna, non c’è mai stato. Bologna, mi dicono, è stata molto importante per gli eritrei durante gli anni in cui il loro paese era impegnato a combattere per l’indipendenza dall’Etiopia del regime sanguinario di Menghistu in una guerra che è durata trent’anni.

A Bologna molti fuoriusciti avevano trovato rifugio e ogni anno si teneva una grande festa, una specie di festival, che riuniva gli eritrei come in una seconda patria.

Oggi quella festa non c’è più e Bologna forse è meno importante in quel senso, ma il ricordo positivo di quel suono - Bologna! - è rimasto e quando dici ad un eritreo - anche negli Stati Uniti, come mi è capitato - che sei di quella città hai subito l’impressione di stargli più simpatico.

E siccome è una gran bella sensazione quella di stare istintivamente simpatico a qualcuno - perché è sempre molto più gratificante essere amati che odiati - ed è anche un buon punto di partenza per qualunque cosa, a me piacerebbe che anche quando dico che sono italiano chi mi sta davanti faccia lo stesso sorriso e lo stesso cenno di assenso.

Perché in Italia c’è stato bene - come turista, come lavoratore, come rifugiato, come persona e basta - e che per questo, guarda un po’ gli sto subito più simpatico.


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