Sessione ordinaria 2014 - Seconda prova scritta
ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE CORSO SPERIMENTALE
Progetto “BROCCA”
Indirizzo:
SOCIO-PSICO-PEDAGOGICO
Tema di: PEDAGOGIA
Il candidato è tenuto a svolgere, a sua scelta, due temi tra quelli proposti:
I
«L’educazione inclusiva è un processo che coinvolge la trasformazione delle scuole e degli altri ambienti
di apprendimento, per provvedere a tutti i bambini, compresi i ragazzi e le ragazze, gli allievi
appartenenti a minoranze etniche e linguistiche, coloro che provengono
da popolazioni rurali, che sono
affetti da HIV e AIDS, che presentano disabilità e difficoltà di apprendimento e offrire a tutti, giovani e
adulti, opportunità di apprendimento. Il suo obiettivo è eliminare l’esclusione che è una conseguenza
degli atteggia
menti negativi e della mancanza di risposte nei confronti delle diversità causate dalla razza,
dallo status economico, dalle classi sociali, dall’etnia, dalla lingua, dalla religione, dal genere,
dall’orientamento sessuale e dalle capacità. L’educazione ha
luogo in molti contesti, sia formali che non
formali, all’interno delle famiglie e della più ampia comunità. Di conseguenza, l’educazione inclusiva
non è una questione marginale ma centrale per il conseguimento di un’istruzione di qualità elevata per
tutt
i gli studenti e per lo sviluppo di società più inclusive. L’educazione inclusiva è essenziale per
raggiungere l’equità sociale ed è un elemento costitutivo dell’apprendimento lungo tutto l’arco della
vita.»
Nicholas
B
URNETT -
Prefazione al Documento dell’
UNESCO “Policy Guideline on I
nclusion in Education” - Published by the United Nations Educational, Scientific and Cultural organization - UNESCO 2009
http://www.inclusive-education-in-action.org/iea/dokumente/upload/72074_177849e.pdf
Esponi le tue riflessi oni sul testo sopra riportato e :
precisa che
cosa s
’
intende per ambiente di apprendimento, evidenziando le concezioni socio-
psico-
pedagogiche che contribuiscono alla sua definizione;
illustra gli
approcci metodologico-
didattici
che
possono essere utili ne
ll
’
innovazione degli
ambienti di apprendimento in una prospettiva inclusiva;
precisa come si esprime il rapporto tra inclusione, qualità dell’educazione ed equità sociale.
II
«Tutte le discipline si occupano di impressioni, osservazioni, “fatti”, teorie e modelli alternativi di interpretazione. Ma ogni disciplina fa leva su osservazioni e inferenze caratteristiche; e, soprattutto, ogni disciplina ha maturato strumenti propri, proprie “mosse”, per conferire un senso a questi “dati” iniziali. Il compito di coloro che insegnano le varie discipline è davvero formidabile. Come spiegare comprensibilmente agli studenti che il mondo che essi conoscono in realtà è una collezione di mondi?
Come il ciabattino e il chirurgo vedono “l’uomo della strada” in ottiche completamente diverse, così lo
scienziato, l’artista e lo storico affrontano le esperienze quotidi
ane e i fenomeni che stanno alla base del
l
oro lavoro utilizzando lenti e strumenti assolutamente peculiari. La scuola forse non è in grado di dotare
ogni studente dell’intero campionario delle lenti disciplinari; anzi, chi volesse fare di ogni giovane uno
storico, un biologo o un compositore di musica classica sarebbe condannato all’insuccesso. Il nostro
scopo non deve essere quello di accelerare la formazione degli studenti, ma di introdurli nel “cuore
intellettuale” o nell’“anima esperienziale” di una di
sciplina. La scuola consegue il proprio obiettivo se
riesce a dare agli studenti un’idea di come il mondo appare a persone che usano occhiali diversi.»
Howard
G
ARDNER
,
Sapere per comprendere
, Feltrinelli, Milano 2009
Esponi
le
tue riflessioni sul testo so
pra riportato e sofferm
at
i, in particolare, sui seguenti
pun
ti:
i problemi della didattica disciplinare;
la trasmissione dell
e
nozioni e i percorsi comunicativi tra docente e discente;
acquisizione di nozioni o di modelli operativi di utilizzo delle compet
enze;
la conoscenza come consapevolezza dei diversi punti di vista sullo stesso oggetto.
III
«Insistere unilateralmente sull
’
istanza libertaria o autoritaria deforma la natura effettiva dell
’
educazione.
Numerosi errori educativi possono considerarsi il f
rutto di una non adeguata o mancata composizione, e
quindi della separazione antinomica, dei termini
autorità-
libertà
. Soprattutto la storia dell
’
educazione e
della pedagogia moderne possono configurarsi come una continua ripresa critica nei confronti
dell
’autorità educativa in nome della libertà. In effetti, la tensione tra autorità e libertà è in educazione una
costante ineliminabile: la chiarificazione del suo significato pedagogico non è un discorso chiuso, ma una
dialettica che continuamente si riapre.
In questa situazione, si dimostra un errore fissare autorità e libertà
dentro un
’
irriducibile contraddizione; invece, sono termini correlativi e complementari: hanno valore se
coniugati congiuntamente; separati, diventano termini pedagogicamente incompren
sibili. In concreto,
autorità e libertà sono valori che si sostengono reciprocamente in virtù di una dialettica non soltanto
logica, ma esistenziale. [...]
Libertà e autorità sono, infatti, da intendere come elementi dialetticamente
dipendenti l
’uno dall
’
alt
ro. La prima, benché non abbia il diritto di degenerare, è di per sé superiore,
essendo il distintivo essenziale dell
’
uomo; la seconda è di per sé inferiore e non ha altro scopo diverso dal
servire. [...]
Positivamente, l
’autorità è tale se permette e salvag
uarda la libertà dell
’educando in vista del
suo pieno realizzarsi. La libertà, quale nota essenziale della persona, segna il limite dell
’autorità e lo
specifico dell
’educazione.
Felice
N
UVOLI
,
L’autorità della libertà
, SEI
Società Editrice Internaziona
le, Torino 2010
A
ppr
ofondisci e discuti
le suggestioni del testo -
incentrato sulla
dialettica d
i autorità e libertà -
in
riferimento anche a questioni specifiche:
autorità/autoritarismo
libertà/istanze libertarie;
autorità e autorevolezza;
autorità/servizio
libertà/responsabilità;
il concetto di persona e la possibile composizione di autorità e
libertà.
IV
«Queste tre forme della coscienza di sé (coscienza linguistica, coscienza storica e coscienza morale), che
sono naturalmente inseparabili dalla coscienza dell’altro, sono un modesto obiettivo per la scuola di
domani. Oggi corriamo il pericolo
di una specializzazione troppo precoce, che oltretutto accetta l’idea
della lingua come fenomeno puramente utilitaristico. Secondo me, l’Europa - la cui genealogia storica è
di tipo non utilitaristico -
dovrebbe avere il coraggio di deporre nella scuola i
l germe di un’educazione
che si muova in direzione opposta all’utilitarismo dominante. Solo così si potrà reagire criticamente a
tutta la macchina del conformismo culturale
.»
Marc
F
UMAROLI
,
La scuola: contrappeso della modernità
, in AA.VV.,
Di fronte ai cl
assici
,
a cura di I. Dionigi, RCS Libri, Milano 2002
Considerato il brano sopra riportato, espon
i le tue riflessioni sulle seguenti questioni:
quale rapporto intercorre fra un corretto processo di formazione della persona e un’impostazione
utilitaristica d
ell’educazione?
che cosa si intende per coscienza linguistica, per coscienza storica e per coscienza morale?
perché coscienza linguistica, coscienza storica e coscienza morale sono considerate t re forme della coscienza di sé?
attraverso quali strumenti si promuove la formazione di tali tre forme della coscienza di sé?
Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario di italiano. È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano- lingua del paese di pr ovenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema