TRACCIA 3 - Il terzo tema corteggia problematiche giovanili e legate al mondo della globalizzazione, ma tocca anche gli aspetti psicopedagogici dei nuovi media. Lo studente dovrebbe evitare di finire in una trattazione banale e schematica, in cui si elencano i nuovi strumenti di comunicazione e le loro trappole. Il testo invita a riflettere sul gap generazionale, sempre più ampio, che il possesso di competenze informatiche dei giovanissimi crea nei confronti dei genitori e talvolta anche dei docenti.
All’interno della vasta problematica genitori/figli il candidato può richiamare autori contemporanei, quali ad esempio G. Pietropolli Charmet e V. Andreoli, che diffusamente hanno trattato della difficoltà di comunicazione tra generazioni sempre più diverse che si confrontano in un dialogo difficile a causa dei differenti codici di comunicazione e dei diversi valori di riferimento. In particolare l’adolescente, più del bambino e del giovani, rischia una chiusura comunicativa, scegliendo di interagire esclusivamente con il gruppo allargato (con internet) dei coetanei, tanto da divenire una nuova famiglia sociale, immagine che non corrisponde più a quella confezionata all’interno della sua famiglia d’origine. Ne sono un esempio i giovani giapponesi hikikomori, che si chiudono nella loro stanza, fallendo ogni tentativo di inserimento sociale e di debutto identitario interattivo.
Ciò nonostante le tecnologie multimediali, necessariamente presenti in ogni sistema formativo, non possono essere trascurate nei piani di studio delle scuole di ogni ordine e grado, perché, oltre a fornire competenze tecniche, rappresentano una stimolazione mentale anche per l’uso di più aspetti dell’intelligenza ( cfr. le intelligenze multiple di H. Gardner). Pensiamo al suo esempio di una ragazza che compone musica al computer utilizzando contemporaneamente l’intelligenza musicale, razionale e spaziale, oltre che alla capacità introspettiva. Infine occorre ricordare che internet in particolare consente l’accesso all’universo delle informazioni, ma resta sempre la necessità di una capacità critica che il soggetto deve acquisire a scuola e in famiglia.
* CORRIERE DELLA SERA, 26.06.2009