Inviare un messaggio

In risposta a:
PAIDEIA. EDUCAZIONE ALLA SOVRANITA’ DEMOCRATICA ..... "AVERE IL CORAGGIO DI DIRE AI GIOVANI CHE SONO TUTTI SOVRANI" (don Lorenzo Milani).

ESAMI DI MATURITA’. SECONDA PROVA SCRITTA: PEDAGOGIA. Due tracce ... im-possibili - a cura di Federico La Sala

giovedì 4 giugno 2009 di Federico La Sala
STORIA, MEMORIA ED EDUCAZIONE: "MEDITATE CHE QUESTO E’ STATO". CON GRAMSCI, PRIMO LEVI E KURT H. WOLFF: SULLA ZATTERA DELLA MEDUSA, SU UN OCEANO DIPINTO, CON L’AMORE COGNITIVO.
EDUCAZIONE, INSEGNAMENTO, E SOCIETA’: LA PATRIA, LA NOSTRA PATRIA E’ LA LINGUA, NON LA TERRA NON IL SANGUE. Dante e Saussure insegnano. Materiali sul tema
IL MONDO COME SCUOLA, LA FACOLTA’ DI GIUDIZIO, LA CREATIVITA’, I NATIVI DIGITALI, E L’ATTIVISMO CIECO NELLA CAVERNA DI IERI E DI OGGI. Materiali (...)

In risposta a:

> ESAMI DI MATURITA’ 2009-2010. ---- EDUCAZIONE E SOCIETA’: DONNE E SCIENZA. ---- TUTTI PAZZI PER IPAZIA (di Paola Casella)

giovedì 15 aprile 2010

Tre convegni mentre arriva in Italia “Agora”. Parlano Canfora e Giorello

Tutti pazzi per Ipazia

di Paola Casella (Europa, 14 aprile 2010)

«Che succederebbe se osassimo vedere il mondo esattamente come è?». Se lo domanda Ipazia, filosofa, matematica e astronoma greca vissuta fra il 370 e il 415 dopo Cristo, in Agora, il film di Alejandro Amenábar presentato a Cannes esattamente un anno fa, vincitore di sette Goya (gli Oscar spagnoli) e finalmente in procinto di approdare sui nostri grandi schermi. Ipazia, che riuscì a conseguire un grande prestigio e diresse la scuola di filosofia neoplatonica di Alessandria d’Egitto, venne uccisa dai Parabolani, membri di una confraternita cristiana che, ricorda Luciano Canfora, «erano la guardia del corpo del vescovo Cirillo che dal suo pulpito inveì in maniera ossessiva contro Ipazia e la sua corrente di pensiero, in modo che i suoi seguaci fanatici capissero che andava fatta fuori».

Un mandante morale, come si direbbe oggi? «Qualcosa di più: Cirillo ripeteva una predica che faceva chiaramente capire qual era il bersaglio da colpire». Canfora è uno dei relatori dell’incontro-dibattito che si terrà oggi pomeriggio a Roma presso l’Istituto Treccani, con l’obiettivo di «ricostruire la vicenda storica di Ipazia, figura simbolo della libertà di pensiero, della conoscenza e della ragione, e approfondire il dibattito sulla dialettica scienza/religione e sul dialogo tra le religioni e la cultura laica» (un analogo dibattito, alla presenza del regista di Agora, seguirà il 20 aprile a Milano).

«Il massacro di Ipazia, il suo strazio, la cui crudezza nel film viene attenuata forse per non offendere troppo la sensibilità dello spettatore, fu una triplice offesa: alla libertà di coscienza, all’indipendenza della ricerca scientifica e matematica, e al corpo della donna», dice Giulio Giorello, anch’egli atteso all’incontro romano. «È questo che rende la storia di Agora particolarmente attuale: oggi i fondamentalismi imperversano contro la scienza, la donna e la libertà di religione. Del resto l’intolleranza, il fanatismo e la superstizione sono tre mostri continuamente risorgenti: per citare Brecht, il ventre che li ha partoriti è ancora fecondo».

Alcuni ipotizzano che la Chiesa cristiana non prenderà bene il ritratto fortemente negativo che viene dato dei suoi accoliti - e spiegano così il ritardo con il quale il film esce in Italia, distribuito da Mikado. «Sarebbe una scelta molto miope da parte di qualunque Chiesa cristiana prendersela con un film che mette in scena giudizi storici tratti da Socrate Scolastico, teologo cristiano del quinto secolo che denunciò con chiarezza l’uccisione di Ipazia da parte di un gruppo di fanatici: se la Chiesa vuole difendere i fanatici faccia pure, perderebbe l’occasione di effettuare un serio esame di coscienza, come diceva papa Wojtyla, sui propri errori storici», dice Giorello. «D’altronde l’Italia è il paese dove non si ha il coraggio di rivendicare l’audacia intellettuale di figure come Giordano Bruno, che si sa come è morto. Agora ha invece il coraggio di raccontare la storia di un vescovo che pretendeva il diritto di interferire nella vita civile e di un prefetto romano battezzato che, per contro, rivendicava i diritti dello stato laico».

«Agora non è un film anticristiano ma filorazionale, in un’epoca di fondamentalismi contrapposti di tipo fanatico», precisa Canfora. «Quando i papi, ed è vero per Ratzinger come per Wojtyla, si vogliono sfogare se la prendono con l’Illuminismo e il Razionalismo. Dato il clima oscurantistico nel quale rischiamo di scivolare, ben venga questo film. Mi parrebbe sommamente ridicolo che le Chiese protestassero contro una verità storica che hanno già cercato di occultare in vari modi. La stragrande maggioranza della pubblicistica di ispirazione cattolica si è infatti schierata a difesa del vescovo Cirillo. Presto pubblicherò su una rivista francese un saggio dal titolo “Le manipolazioni cattoliche del racconto della vicenda di Ipazia” in cui citerò vari esempi: fra questi il fatto che nel Dizionario ecclesiastico curato da Angelo Mercati, custode dell’archivio vaticano, alla voce “Ipazia” si legge che la fonte antica che parla della sua uccisione su istigazione di Cirillo non è credibile perché visse un secolo più tardi. Ma Socrate era contemporaneo di Ipazia e fu testimone diretto dei fatti. Del resto non è l’unica fonte: ad esempio parlano dell’assassinio di Ipazia anche voci autorevoli come Damascio e Malalas. Anche la Storia del cristianesimo di Charles Pietri, cristianista francese cattolico, pubblicata alla fine del secolo scorso, racconta con molta chiarezza come sono andate veramente le cose: a dimostrazione che ci sono anche cattolici seri e sensati».

Fra gli altri meriti di Agora, che entrambi gli studiosi ritengono filologicamente attendibile, a parte qualche piccola licenza poetica, c’è quello di ricordare la tragedia dell’incendio della biblioteca di Alessandria, sempre ad opera dei Parabolani. «A quei tempi non esisteva l’industria editoriale, i libri erano tutte copie individuali tramandate grazie al lavoro degli amanuensi», ricorda Canfora. «La gravità di quella vicenda la capisce solo chi ha un’idea di come si diffondevano i libri nel mondo antico. Distruggere un patrimonio così, buttare nel fuoco un pezzo unico della cultura fu una vera follia».

Fondamentale infine che al centro della vicenda ci sia una donna «odiata anche perché donna. In Agora Cirillo cita la prima lettera di Paolo Apostolo ai Corinzi dove si dice che la donna deve restare muta. E Paolo era il cofondatore della religione cristiana».


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: