San Giovanni in Fiore: In un luogo, in una regione, in una parte della nazione dove siamo ancora lontanissimi, purtroppo, dalle belle speranze del filosofo del virtuale, Pierre Lévy, la discussione e la partecipazione di più intelligenze connesse, molto care a Derrick De Kerkowe, potrebbero essere il motore propulsore di una nuova e più vera democrazia. Un organo di informazione on line potrebbe contribuire a far diventare più reali quelle speranze e “La Voce di Fiore”, nell’arco di tempo in cui sta operando, ci sta provando. Le “voci” nella rete dovrebbero fare connessione tra le intelligenze che a loro volta qualificherebbero la forza e la velocità dell’informazione sul web. Ad esempio questa vicenda di palesi abusi elettorali a noi ipotetici cittadini di una ipotetica e speriamo non lontana società culturalmente preparata ci è giunto quasi in tempo reale. Infatti i “fatti”, i “fatti buoni”, e i “fattacci” li possiamo apprendere subito, se qualcuno scrive a proposito. Il sottoscritto bene o male integrato o meno, mi guadagno onestamente da vivere svolgendo la mansione di operaio idraulico forestale nell’ex fondo sollievo dal ’96, anno in cui, attraverso i tanti lati oscuri della vicenda da me stesso raccontati nell’allora testata locale “La Città e il Cittadino” di quel periodo, iniziai a svolgere a tempo molto determinato (51gg.) questo tipo di attività lavorativa. I lati oscuri, purtroppo sono continuati negli anni a seguire e continuano a persistere a tutt’oggi. Quelli semplicemente più eclatanti sono legati alla ex gestione Comunale, alla ex gestione SCARL e all’attualissima gestione Afor, con sindacati spaesati e spiazzati dal continuo spostamento delle deleghe di adesione degli operai e dalla nascita e rinascita di vecchie sigle e nuove sedi. Con la guerra all’accaparramento di neo iscritti, ho visto crescere l’astio, il cattivo esempio e le improvvisate organizzazioni senza criterio del settore. Scriteriando a “destra” e a “manca” si continuano ad alimentare polemiche a proposito di qualifiche, livelli e mansioni. Ad inquinare le acque gia torbide ci pensano da una parte i pesci piccoli: omertosi, leccaculi, arrampicatori che “puzzandogli” il lavoro onesto di operaio, tentano fantomatiche carriere, pensando che occupando posizioni più alte nella scala del potere, possano accrescere di prestigio e dunque, secondo la loro ottica distorta, illudersi che bastino tali scalate per diventare persone più “per bene”. Dall’altra parte pesci di stazza più grossa, squali. L’ex fondo sollievo è un deposito di voti, è stato accennato a ragione anche nel testo “la società sparente” della quale come promesso in un mio precedente intervento, dovrò esporne , a mio parere , gli spunti più interessanti. Dicevo, un deposito di voti, malamente utilizzato dagli stessi proprietari cioè dai lavoratori medesimi ed invece ben usato dai “marpioni” politici di turno ai limiti della legalità per non dire nei limiti della mafiosità. La “Voce di Fiore” on line si propone come un laboratorio pro-culturale ed apertamente antimafioso, e fa benissimo a connotare il termine mafia all’interno di una inclusione a 360 gradi di tutte le sue sfumature. Anche gli abusi elettorali rientrano in queste.
Saluti, Franco Spina: operaio, laurea in Filosofia.