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FILOLOGIA, FILOSOFIA, E TEOLOGIA. UN OMAGGIO A GIOACCHINO DA FIORE ....

MATURITA’ CLASSICA 2009. SECONDA PROVA SCRITTA: LATINO. Questo è il testo ... im-possibile - a cura di Federico La Sala

venerdì 5 giugno 2009 di Federico La Sala
DEUS CHARITAS EST *
4:1 Charissimi, nolite omni spiritui credere, sed probate spiritus si ex Deo sint: quoniam multi pseudoprophetæ exierunt in mundum.
4:2 in hoc cognoscitur spiritus Dei: omnis spiritus qui confitetur Iesum Christum in carne venisse, ex Deo est:
4:3 et omnis spiritus, qui solvit Iesum, ex Deo non est, et hic est Antichristus, de quo audistis quoniam venit, et nunc iam in mundo est.
4:4 Vos ex Deo estis filioli, et vicistis eum, quoniam maior est qui in vobis est, quam (...)

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> MATURITA’ CLASSICA 2009. SECONDA PROVA SCRITTA: LATINO. Questo è il testo ... De Officiis, libro primo, 88-89 - Traduzione

venerdì 26 giugno 2009

CICERONE, DE OFFICIIS, LIBRO PRIMO, 88-89 - TRADUZIONE

88. Non bisogna dare ascolto a coloro i quali credono che dobbiamo adirarci fieramente coi nostri nemici, e anzi vedono appunto nell’adirarsi il carattere distintivo dell’uomo magnanimo e forte: no, la virtù più bella, la virtù più degna di un uomo grande e nobile è la mitezza e la clemenza. Negli Stati liberi, ove regna l’eguaglianza del diritto, bisogna anche dare prova di una certa arrendevolezza, e di quella che è solita chiamarsi padronanza di sé, per non incorrere nella taccia di inutile e odiosa scontrosità, se ci accada di adirarci con ímportuni visitatori o con sfrontati sollecitatori. E tuttavia la mite e mansueta clemenza merita lode solo a patto che, per il bene superiore dello Stato, si adoperi anche la severità, senza la qualenessun governo è possibile. Ogni punizione e ogni rimprovero, però, devono essere privi di offesa, e mirare, non alla soddisfazione di colui che punisce o rimprovera, ma solo al vantaggio dello Stato.

89. Bisogna anche badare che la pena non sia maggiore della colpa, e non avvenga che, per le medesime ragioni, alcuni siano duramente colpiti, altri neppure richiamati al dovere. Soprattutto è da evitare la collera nell’atto stesso del punire: chi si accinge al castigo in preda alla collera, non terrà mai quella giusta via di mezzo, che corre fra il troppo e il poco, via che piace tanto ai Peripatetici, e piace a ragione, solo che poi non dovrebbero lodare l’ira, dicendo che essa è un utile dono della natura. No, l’ira è da tenere lontana in tutte le cose, e bisogna far voti che i reggitori dello Stato assomiglino alle leggi, le quali sono spinte a punire non per impeto d’ira, ma per dovere di giustizia.


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