Filologia Antropologia, e Cosmoteandria. Dalla Luna, ammirare il sorgere della Terra... *
Se ancora #oggi non è possibile nemmeno il #dialogo di sé con sé stesso, e #nessuno è capace di uscire dall’orizzonte narcisistico-tebano e comunicare abbracciando davvero l’altro, barricato com’è nella millenaria #caverna cosmoteandrica atea e devota (di costruzione platonico-hegeliana e cattolico-paolina), come è possibile entrare in #relazione con l’altro in sé e fuori di sé (es.: con "la gitana con sigaretta", non nel quadro di Edouard Manet, ma dinanzi a sé - nella realtà), se non si sa accogliere un filo del vento "che soffia dove vuole", di cui "puoi udire la #voce, ma non sai né da dove viene né dove va” (Gv. 3,8)? Non è meglio rimeditare l’aoristica lezione dell’Infinito di Giacomo Leopardi, uscire dall’#inferno terrestre (#Dante2021), e ammirare dalla #Luna il sorgere della Terra?
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