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Polis e misericordia

Se la Calabria non è come New York, è colpa di De Magistris. Lo dice Enza Bruno Bossio, mormorata vice di Mario Oliverio, se eletto presidente della Provincia di Cosenza

Di Alessandro Nucci
venerdì 19 giugno 2009 di Emiliano Morrone
Nel clima di revisionismo storico dell’impero Mediaset, in cui Bettino Craxi viene considerato uno statista in esilio dagli stessi uomini politici che quindici anni prima avevano lanciato le monetine all’Hotel Raphael (il cui suono insieme a quello delle bombe di Capaci e Via D’Amelio segnò l’inizio della Seconda Repubblica), può capitare persino di imbattersi nella presentazione di un romanzo dal titolo "Assoluzione".
L’autore è Antonio Monda: insigne giornalista e professore della Tisch (...)

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> Se la Calabria non è come New York, è colpa di De Magistris. Lo dice Enza Bruno Bossio, mormorata vice di Mario Oliverio, se eletto presidente della Provincia di Cosenza

sabato 20 giugno 2009

Caro Francesco Scarcelli,

ancora ti ostini a parlare del voto altrui, con mania di onnipotenza? Prima scrivendo che Vattimo, se potesse votare, voterebbe Oliverio. Insomma, Gianni Vattimo, una decina di lauree, parlamentare europeo, filosofo indiscusso prenderebbe consiglio da te! Adesso continui a scrivere "tanti a San Giovanni in Fiore hanno votato per Gianni Vattimo e De Magistris alle europee e per Oliverio alla provincia. Quanta gente avrà votato per De magistris e per Gentile Presidente? Credo pochi o nessuno". Mi chiedo: dal momento che le schede per le europee e le provinciali erano due e separate, mi puoi cortesemente spiegare come sei giunto a tali conclusioni? Eri, forse, nascosto dentro le urne?

Quando poi parli di prospettiva di emancipazione culturale, mi viene da sorridere se penso alla tua dichiarazione di voto. Se poi vogliamo analizzare la frase da te scritta "una politica che ha tagliato i ponti con la filosofia", riferendoti alla politica di Berlusconi, e penso al candidato da te osannato, mi gira la testa. La filosofia... Se poi vogliamo parlare di metodi berlusconiani, parliamo pure dei palloncini, delle parate, delle magliette, delle gigantografie, degli opuscoletti, che si sono visti a San Giovanni in Fiore - stile ventennio.

Inoltre, mi sembra qualunquistico mettere sullo stesso piano Orlando e Barile. Sappiamo le battaglie e l’impegno dell’uno e dell’altro, a meno che non vogliamo essere disonesti intellettualmente o schifosamente faziosi.

Quanto poi al berlusconismo, non ho alcun timore di dirti che ravviso nel tuo atteggiamento quel solito snobismo di matrice delemiana. Perchè non appoggi i comunisti veri come Ferrando, Francesco Saverio Oliverio, Pierluigi Talarico? Vedi Francesco, ci sono uomini di destra, come mio padre o Peppino Gentile, che alla comunali votarono Gianni Vattimo, un comunista. Ecco la differenza tra loro e quelli come te...

Infine sottolineo una contaddizione grande quanto una casa: giudichi la bontà di un politico dal consenso. Ebbene, anche Berlusconi ha un consenso; anche Nicoletti è stato votato a larga maggioranza. Sino a quando possiamo sopportare tali cose, te compreso?

Vincenzo Tiano


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