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Politica

Lettera al direttore di una studentessa calabrese di Scienze politiche

Dubbi, sconforto e smarrimento
giovedì 25 giugno 2009 di Vincenzo Tiano
Egregio direttore Emiliano Morrone,
a pochi giorni dal ballottaggio elettorale riguardante l’elezione del Presidente della Provincia di Cosenza, il mio sato d’animo e quello di altri cittadini sangiovannesi è pressochè “confuso”. Queste poche righe, scritte senza nessun doppio fine, non credo cambieranno nulla, ma spero favoriscano una presa di coscienza da parte di tutti coloro, candidati e non, che stanno facendo della politica uno “spot pubblicitario”.
Sono (...)

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> Lettera al direttore di una studentessa calabrese di Scienze politiche

mercoledì 24 giugno 2009

Non vivo a Sgf ormai da 10 anni, ho studiato in un’altra regione dove attualmente lavoro, ma non ho di certo perso l’interesse e l’amore per il mio paese, dove sono ancora i miei più grandi affetti.

Ma non riesco ancora a capire (sarà sicuramente un mio limite) come l’esperienza - per noi sangiovannesi - non sia di alcun giovamento! Eppure sono decenni che gli stessi problemi si trascinano senza mai trovare soluzione. Anzi, a quelli cronici se ne aggiungono degli altri, e nonostante ciò esiste ancora chi si ostina a individuare negli stessi personaggi - causa di quegli stessi problemi che ci si propone di risolvere - la soluzione!

Ora, che a far ciò sia un sessantenne posso anche capirlo, ma che siano dei ragazzi giovani (giovani 20enni, 30enni e anche 40enni, categoria ormai destinata ad ampliarsi) non riesco proprio a capirlo.

Il futuro è nostro (mi inserisco anch’io nella categoria), il territorio è nostro, la Politica è nostra!

Personaggi come il citato Oliverio non possono avere nessun appeal su un ragazzo, i loro argomenti non possono avere nulla in comune con lui, chi conduce una politica fatta di clientele varie (con i logici soprusi) fa parte di un passato da superare, e credo che sia davvero l’ora di farlo.

Si può ancora vivere in una società dove dal castello domina il signore? Lui concede, perdona, assegna! E i popolani, sudditi, sperano che il servilismo assicuri loro la sopravvivenza.

Certo, il “citato” non è l’unica causa di tutti i mali, ma essendo “er capoccia” della cricca, non si può fare a meno di indicarlo con frequenza. E poi, dovrebbe essere chiaro che la fine delle ideologie ha portato con sé quei vecchi arnesi che sono i partiti politici,che - soprattutto nel Sud - coprivano ( neanche tanto) le loro connivenze con la coperta delle ideologie da difendere, con il nemico da tener lontano.

La fine del secolo ha fatto emergere nei nostri territori - e non solo - una verità risputa, democristiani, comunisti, socialisti, o se preferite destra e sinistra non hanno alcuna intenzione di battagliare per affermare modelli di vita alternativi e migliori, anzi il loro principale interesse è trafficare per il loro tornaconto che ovviamente non coincide con il nostro.

Non è facile avviare un cambiamento di mentalità, soprattutto dove il diritto si confonde con il favore, la clientela, la raccomandazione, a causa dell’arretratezza a cui ci hanno costretto (perché più debole sei e più sei ricattabile), ma da qualche parte bisogna pur cominciare, e credo che l’informazione continua sui mis-fatti, il dibattito, la conoscenza dei diritti sia il modo migliore.

Apprezzo e sostengo l’iniziativa/e della “Voce di Fiore”.

Forza.


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