Proposte concrete, che provengano dal basso, da chi ha dentro il sacro fuoco della passione per la propria terra, per il suo progresso ed emancipazione. Si, è con le proposte concrete che sarà possibile raggiungere questi risultati, e naturalmente tanti sacrifici e forse tante delusioni.
Sono d’accordo con voi!
Ma sarà altrettanto necessario coinvolgere il più alto numero di persone, coinvolgerle attorno ad un nucleo concreto e possibile di proposte, che rilancino prima di tutto la volontà di cambiare, trasmettere loro l’entusiasmo che tutto è possibile, anche crescere con onestà, se si usa la testa insieme alla passione.
Credo invece che creare una linea di separazione tra chi con coraggio resta e chi “scappa” per paura, “snobbismo”, per arrivismo, sia il solito errore che gli intellettuali italiani compiono da sempre, il cui unico risultato è stato e continua ad essere quello di allontanare le persone dalla battaglia civile!
E’ vero che c’è chi scappa per paura o per snobbismo, ma chi parte, o meglio emigra, non lo fa senza sofferenze, senza sacrifici facendo gavetta e subendo soprusi.
Chi parte non è colpevole, il più delle volte è vittima! Non confondiamo le cose!
Io ammiro chi è rimasto a lottare, o comunque ha deciso di vivere dov’è nato, ma sinceramente non condanno chi è partito!
Le proposte che leggo, potranno ridare speranza e nuova forza a chi vuole tornare è lottare insieme a voi, e le loro esperienze potranno ricambiare, conferendo maggiore forza alle vostre idee.