Politica
Barani e D’Anna sospesi per 5 giorni dal Senato. Grasso: “Offese le istituzioni”
L’ufficio di presidenza di Palazzo Madama ha deciso le sanzioni per i due verdiniani: il primo ha mimato sesso orale rivolto a una parlamentare grillina e il secondo ha indicato i propri genitali verso i banchi 5 stelle. Squalifica anche per Airola, censura per il gruppo Lega Nord e per il capogruppo M5S Gianluca Castaldi
di F. Q. *
Aver mimato con un gesto il sesso orale e aver indicato i propri genitali rivolti ai banchi dei grillini è costato ai senatori verdiniani Lucio Barani e Vincenzo D’Anna 5 giorni di sospensione con effetto immediato da Palazzo Madama. Fuori per un giorno invece il collega M5S Alberto Airola, accusato di aver insultato alcuni esponenti del governo e della segreteria d’Aula. I parlamentari rischiavano fino a 10 giorni di squalifica. “Gli episodi accaduti”, ha detto il presidente Pietro Grasso, “sono stati di tale gravità che hanno offeso persone e senatori e hanno minato la credibilità delle istituzioni. Da questo momento nessuna deroga al principio di correttezza verrà tollerato in Aula”. Il consiglio ha deciso anche una censura nei confronti del capogruppo M5S Gianluca Castaldi per essersi avvicinato con forza verso i banchi del governo e per il gruppo della Lega Nord per aver sventolato in aula dei soldi per denunciare la “compravendita dei senatori verdiniani” che ci sarebbe stata, secondo loro, per il ddl Boschi.
L’Ufficio di presidenza del Senato, a tre giorni di distanza dal dibattito che ha imbarazzato il Parlamento, ha fatto un processo con video, resoconti e testimonianze per decidere le sanzioni ai parlamentari. E ha annunciato che ci sarà una nuova riunione prossimamente per parlare della gravità dei fatti della seduta di venerdì 2 ottobre. Il Movimento 5 Stelle aveva chiesto che fosse comminata la pena massima: “Spero”, aveva scritto su Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, “che li sospendano per il massimo dei giorni previsti dal regolamento, ma soprattutto con decorrenza immediata. Non è accettabile che gli si consenta di scontare le sanzioni tra un mese, permettendogli intanto di modificare indisturbati la Costituzione”. Tra i precedenti c’è quello di Massimo De Rosa, deputato grillino che a inizio 2014 disse alle parlamentari Pd: “Siete qui solo perché siete brave a fare dei pompini”. In quel caso l’ufficio di presidenza aveva deciso di sospenderlo per 3 giorni e di inviargli una lettera di biasimo.
L’incontro, iniziato alle 13, è stato interrotto per alcuni minuti perché non erano presenti tutti i rappresentanti dei gruppi. All’appello mancava il referente dei fittiani (Conservatori e riformisti) e i verdiniani (Ala), di cui fa parte proprio Barani. Dopo alcune telefonate, sono arrivati Ciro Falanga per Ala e per i Conservatori e riformisti Cinzia Bonfrisco. La seduta d’aula di Palazzo Madama, convocata per le ore 15, è stata rinviata per due volte a causa del protrarsi della discussione dell’ufficio di presidenza. Il questore M5S Laura Bottici ha deciso di astenersi dal voto: “Io non ho partecipato”, ha detto, “spiegando che se la decisione era quella di dare solamente cinque giorni di sospensione, io non avrei votato. Per un fatto così grave non ha senso, è assurdo”. Bottici ha poi ricordato che per i fatti successi in aula durante l’approvazione del dl Sbocca Italia i giorni inflitti ai senatori 5 stelle furono dieci.
Il senatore Vincenzo D’Anna ha continuato a difendersi: “La prima a fare un gestaccio”, ha detto a Radio2, “è stata la senatrice 5 Stelle Barbara Lezzi“, proprio quella che ora si atteggia a vergine e a martire. Noi stavamo ascoltando il senatore Falanga che parlava, mentre il gruppo 5 stelle faceva intemperanze e boccacce, in primis a comportarsi così era proprio la senatrice Lezzi. Ecco qual è la dinamica, non è che Barani è psicopatico”. Però a quel punto Barani il gestaccio lo ha fatto? “Dicono. Vedremo se c’è il filmato, ma se ci fosse lo avrebbero già trovato”. Lei è accusato di aver fatto un gesto simile. “No, io ho indicato la Lezzi con il dito dicendo che aveva fatto un gestaccio”.
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