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IL PAESE DI PULCINELLA (1994-2009). Il Presidente della Repubblica grida: Forza Italia. Il Presidente del Partito grida: "Forza Italia"..... Chi è il vero Presidente della Repubblica?!!! IL "QUIZ" CONTINUA ....

IL PRIMATO DELL’ITALIA NEL MONDO: LA PRIMA REPUBBLICA A LUCI ROSSE DEL PIANETA. "La politica dell’intimità". Un’analisi di Barbara Spinelli - a cura di Federico La Sala

martedì 23 giugno 2009
[...] La tirannide dell’intimità descritta da Richard Sennett nel 1974 comincia così: con la politica personalizzata, con la comunità casalinga o clanica opposta alla società, alla res publica. L’intimità è tirannica perché i muri trasparenti separano anziché unire: per sfuggire allo sguardo che ti spia, non resta che il silenzio. Nell’open space «siamo tutti visibili e isolati» (Sennett, Il declino dell’uomo pubblico, Bruno Mondadori 2006). Di questa cultura Berlusconi è artefice, (...)

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> IL PRIMATO DELL’ITALIA NEL MONDO: LA PRIMA REPUBBLICA A LUCI ROSSE DEL PIANETA. ---- LA DEMOCRAZIA DI FACCIATA (di don Aldo Antonelli).

martedì 30 giugno 2009

LA DEMOCRAZIA DI FACCIATA

di don Aldo Antonelli *

E adesso ci si mette anche il capo dello stato! Non so come l’avete presa voi, ma a me non va per niente giù questo richiamo! E sono solo parzialmente d’accordo con ciò che scrive Massimo Giannini su La Repubblica di oggi: "Il monito del Quirinale non può e non deve essere trasformato in ciò che non è e non voleva essere: cioé un invito ai mass media a non occuparsi più di ciò che disturba il governo". Dirò di più, ma nell’intervento del capo dello stato vi leggo, purtroppo, un allineamento a quella che ormai non è altro che la mascherata della democrazia di plastica, la democrazia di facciata, la democrazia liftata con tanto di cerume addosso sì da nasconderne le rughe, come la faccia di lui. Il danno che Michele Serra denuncia oggi, ormai, è fatto: sta davanti ai nostri occhi. "Democrazia senza cultura, democrazia senza informazione, democrazia senza liberazione delle coscienze, democrazia senza libera circolazione delle idee, delle parole, delle immagini, è appena una cornice che oligarchie religiose oppure economiche possono riempire a loro piacimento, e magari a loro immagine".

Continua ad avverarsi, purtroppo, ciò che in tempi non sospetti, Blaise Pascal denunciava: "Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto". Siamo un paese in ginocchio, con la coscienza schienata, incapace ormai di sdegno; un paese di servi contenti nel quale la menzogna imperversa prepotente dalla di lui bocca e nel silenzio/assenzo della Tv imbavagliata, della gerarchia ecclesiastica muta e ammutinata e con la compiacenza generale di gran parte del parlamento, somogliante sempre più ad una sorta di caravanserraglio.

Bisogna leggere i giornali stranieri per avvertire lo scandalo. Sul giornale spagnolo El Paìs, a firma di Miguel Mora, si legge: "Emilio Fede, amico del cuore, compagno di bagordi sardi e milanesi del primo ministro e presentatore del telegiornale di Rete 4, di Sua proprietà, ha dichiarato questa settimana al Corriere della Sera che per l’ufficio del personale di Mediaset in questi anni sono passate 47.000 persone (veline e velini) per fare casting.

Si è scritto che l’Italia era così cinquant’anni fa, quando Anna Magnani in Bellissima (Luchino Visconti, 1951) si sottoponeva a ogni tipo di umiliazione per procurare a sua figlia una parte nel cinema. Si è ricordato che, dall’antica Roma e prima ancora, il potere sempre si è servito di nani, maschiette e cantanti per fare dimenticare le tensioni del governare. Il critico d’arte e filosofo Vittorio Sgarbi, addirittura, ha scritto in questi giorni: “Berlusconi si fotte tutte queste ragazze a nome di tutti gli italiani e questi lo devono ringraziare, perché per governare bene bisogna fottere bene. Ciò che sembra sicuro è che in un Paese più o meno normale questa storia di sesso, potere, maschilismo, dominio, narcisismo costrittivo ed eterna gioventù sarebbe finita già da diverse settimane con una mozione di censura, le dimissioni o forse in un discreto esilio su aereo privato. Nulla di questo è accaduto, al contrario, molti italiani sembrano tollerare le avventure dell’imperatore con una compostezza e disinvoltura ammirevoli".

Vero è che il paese di santi, poeti ed eroi di una volta, oggi può vantarsi di essere un popolo di coglioni.... purché non si sappia.

Aldo [don Antonelli]


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