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In risposta a:
MILANO. L’INVISIBILE ALLA "MILANESIANA". Il testo che John Banville leggerà stasera ...

MILANESIANA 2009. John Banville non sa «Chi è?», che "L’Io, l’Io è il mistero profondo!" (Wittgenstein), se la prende con Foucault, e ritorna nella "selva oscura" (Dante), nell’invisibile - a cura di Federico La Sala

(...) all’improvviso mi sembrò l’unica risposta possibile. «Beh, vede», risposi, «non c’è nessun John Banville».
martedì 23 giugno 2009 di Federico La Sala
[...] Per Foucault, come per molti altri fanatici delle paludi accademiche di circa una generazione fa, la risposta alla domanda di Beckett non è tanto un chi bensì un cosa. Secondo Foucault, non si tratta dell’autore che parla o scrive ciò che scrive, ma è il linguaggio stesso, con tutti i suoi echi e riverberi, i suoi sibili e ululati provenienti dall’oscura foresta del passato. Noi non sappiamo cosa diciamo quando parliamo, perché in realtà non parliamo, bensì veniamo parlati, e quello (...)

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