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AI CERCATORI DEL MESSAGGIO EVANGELICO: "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE ... DEUS CHARITAS EST"(1 Gv., 4.1-8). Una nota sulla "lettera" perduta ...

IN VATICANO NON CAPISCONO UN’ACCA ("H") DI CRISTIANESIMO. La "Caritas in Veritate" esce in ritardo, colpa del latino (e del greco). Una nota di Orazio La Rocca - a cura di Federico La Sala

domenica 28 giugno 2009 di Federico La Sala
[...] La terza enciclica era stata annunciata più volte nei mesi scorsi dalle autorità pontificie per il prossimo 29 giugno. Anche lo stesso Ratzinger ne ha fatto cenno in più occasioni. L’ultima volta, il 13 giugno scorso parlando ai membri della Fondazione "Centesimus Annus", organismo che si ispira ad una delle più popolari encicliche di Giovanni Paolo II [...]
LA CHIESA DEL SILENZIO E DEL "LATINORUM".
Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora (...)

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> IN VATICANO NON CAPISCONO UN’ACCA ("H"). --- «Chi leva la H all’huomo non si conosce huomo, e chi la leva all’honore, non è degno di honore» (Ludovico Ariosto) -- "L’Acca in fuga" di Gianni Rodari (a c. di Antonio Caruso).

giovedì 10 settembre 2009


-  Acca
-  a proposito dell’acca su Wikipedia ho trovato qualcosa d’interessante

di Antonio Caruso

" Sono famose le parole di Ludovico Ariosto: «Chi leva la H all’huomo non si conosce huomo, e chi la leva all’honore, non è degno di honore». Nell’Ottocento, Pietro Fanfani (1815-1879) e Giuseppe Rigutini (1829-1903) furono fautori della h, mentre il Petrocchi preferiva le forme accentate (per esempio, ò, à invece di ho, ha). La controversia è proseguita sempre più stancamente fino a tutti gli anni Trenta del Novecento. La rivista di Giuseppe Bottai, Critica fascista, usava il verbo avere senza l’h, che veniva normalmente bandita anche nelle scuole elementari."

Ma c’è anche una bella storiella di Rodari, dovrebbero leggerla anche i preti

L’Acca in fuga

[di Gianni Rodari

C’era una volta un’Acca. Era una povera Acca da poco: valeva un’acca, e lo sapeva. Percio’ non montava in superbia, restava al suo posto e sopportava con pazienza le beffe delle sue compagne. Esse le dicevano:

-  E cosi’, saresti anche tu una lettera dell’alfabeto? Con quella faccia?
-  Lo sai o non lo sai che nessuno ti pronuncia?

Lo sapeva, lo sapeva. Ma sapeva anche che all’estero ci sono paesi, e lingue, in cui l’acca ci fa la sua figura.

-  "Voglio andare in Germania, - pensava l’Acca, quand’era piu’ triste del solito. - Mi hanno detto che lassu’ le Acca sono importantissime".

Un giorno la fecero proprio arrabbiare. E lei, senza dire ne’ uno ne due, mise le sue poche robe in un fagotto e si mise in viaggio con l’autostop.

Apriti cielo! Quel che successe da un momento all’altro, a causa di quella fuga, non si puo’ nemmeno descrivere. Le chiese, rimaste senz’acca, crollarono come sotto i bombardamenti. I chioschi, diventati di colpo troppo leggeri, volarono per aria seminando giornali, birre, aranciate e granatine in ghiaccio un po’ dappertutto.

In compenso, dal cielo caddero giu’ i cherubini: levargli l’acca, era stato come levargli le ali. Le chiavi non aprivano piu’, e chi era rimasto fuori casa dovette rassegnarsi a dormire all’aperto.

Le chitarre perdettero tutte le corde e suonavano meno delle casseruole. Non vi dico il Chianti, senz’acca, che sapore disgustoso. Del resto era impossibile berlo, perche i bicchieri, diventati "biccieri", schiattavano in mille pezzi.

Mio zio stava piantando un chiodo nel muro, quando le Acca sparirono: il "ciodo" si squaglio’ sotto il martello peggio che se fosse stato di burro.

La mattina dopo, dalle Alpi al Mar Jonio, non un solo gallo riusci’ a fare chicchirichi’: facevano ciccirici’, e pareva che starnutissero. Si temette un’epidemia.

Comincio’ una gran caccia all’uomo, anzi scusate, all’Acca. I posti di frontiera furono avvertiti di raddoppiare la vigilanza. L’Acca fu scoperta nelle vicinanze del Brennero, mentre tentava di entrare clandestinamente in Austria, perche non aveva passaporto. Ma dovettero pregarla in ginocchio: - Resti con noi, non ci faccia questo torto! Senza di lei, non riusciremmo a pronunciare bene nemmeno il nome di Dante Alighieri. Guardi, qui c’e’ una petizione degli abitanti di Chiavari, che le offrono una villa al mare. E questa e’ una lettera del capo-stazione di Chiusi-Chianciano, che senza di lei diventerebbe il capo-stazione di Ciusi-Cianciano: sarebbe una degradazione.

L’Acca era di buon cuore, ve l’ho gia’ detto. E’ rimasta, con gran sollievo del verbo chiacchierare e del pronome chicchessia. Ma bisogna trattarla con rispetto, altrimenti ci piantera’ in asso un’altra volta.

Per me che sono miope, sarebbe gravissimo: con gli "occiali" senz’acca non ci vedo da qui a li’.

-  Ciao, Antonio


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