La Stampa, 11/7/2009 (7:6)
IL VIAGGIO DEL PRESIDENTE USA
Obama, prima visita ufficiale in Africa
Il presidente Usa è arrivato in Ghana:
attesa per il discorso al Parlamento su
governabilità, sviluppo e democrazia
ACCRA Barack Obama è arrivato in Ghana per la sua prima visita nell’Africa sub-sahariana da quando è presidente degli Stati Uniti. Per lui, che ha le radici in Africa (il padre era keniano) è pronta un’accoglienza da eroe, con la capitale Accra, disseminata di striscioni con su scritto «Welcome Home» e rivenditori ambulanti che vendono magliette con l’immagine del suo volto. Al termine di "tre giorni" in Italia per il G8, il presidente Usa oggi avrà un’altra ventiquattr’ore molto intensa: la giornata comincerà con un incontro con il presidente ghanese, John Atta Mills, prima di partecipare con la moglie, Michelle, a un evento sulla salute materno-infantile in un ospedale di Accra.
Ma il piatto forte della sua visita sarà di fronte al Parlamento del Ghana, dove il presidente Usa pronuncerà un discorso molto atteso sullo sviluppo e la governabilità: sarà il quarto ed ultimo intervento per illustrare al mondo la sua politica estera: nel primo a Praga, propose un mondo senza armi nucleari; nel secondo a giugno al Cairo, volle tendere la mano al mondo musulmano; nel terzo a Mosca, martedì scorso, ha parlato delle relazioni tra Usa e Russia. In questa occasione, secondo fonti della Casa Bianca, Obama parlerà della governabilità e dell’importanza nello sviluppo, così come dell’importanza di aggiungere la voce africana ai dibattiti globali.
La scelta del Ghana, tra tutti i Paesi subsahariani, è da collegare al desiderio di mettere in luce un Paese in cui il processo democratico ha consentito un’autentica alternanza di potere democratico. Se il discorso dinanzi al Parlamento sarà il principale atto politico, quello di maggiore carica emozionale sarà la visita al forte di Cape Coast, da dove partivano gli schiavi catturati in Africa per essere inviati in nave, in condizioni durissime, in America. E l’atto più pittoresco sarà la cerimonia d’addio. È tradizione del Ghana infatti offrire un pittoresco benvenuto ai suoi visitatori, ma poichè Obama -che viaggia accompagnato dalle figlie Malia (11 anni) e Sasha (8) è arrivato in piena notte- si è deciso di trasferire la cerimonia al momento dell’addio.