Politica
Padoan al Tesoro, Alfano al Viminale
Esteri-Mogherini, Orlando-Giustizia
Renzi svela i ministri: domani si giura
Governo a 16, metà sono donne. Il premier: «Il Paese non ha alternative» *
Roma. Dopo quasi tre ore di colloquio con Napolitano Matteo Renzi presenta la lista dei ministri per il nuovo governo. All’Economia c’è Piercarlo Padoan, alla Giustizia Andrea Orlando. Alfano confermato al Viminale. Agli Esteri Federica Mogherini. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è Graziano Delrio.
LA LISTA
Ministeri con portafoglio:
Economia - Pier Carlo Padoan
Interno - Angelino Alfano
Esteri - Federica Mogherini
Difesa - Roberta Pinotti
Giustizia - Andrea Orlando
Lavoro - Giuliano Poletti
Istruzione - Stefania Giannini
Sviluppo economico - Federica Guidi
Cultura - Dario Franceschini
Ambiente - Gianluca Galletti
Sanità - Beatrice Lorenzin
Infrastrutture - Maurizio Lupi
Agricoltura - Maurizio Martina
Ministeri senza portafoglio:
Riforme e Rapporti con Parlamento: Maria Elena Boschi
Semplificazione e Pa: Marianna Madia
Affari Regionali: Maria Carmela Lanzetta
L’ACCORDO CON ALFANO E LA CLAUSOLA ANTI-VOTO ANTICIPATO
L’accordo sulla squadra è stato trovato nel vertice notturno Renzi-Alfano. All’incontro c’erano anche Graziano Delrio, Dario Franceschini e Maurizio Lupi. Un incontro durato un’ora e mezzo, in cui secondo notizie di agenzie il premier incaricato avrebbe posto al leader Ncd una sorta di aut aut: «O resti vicepremier o ministro dell’Interno». Ma per la verità questo era già un punto superato, quantomeno Alfano sapeva già che avrebbe dovuto scegliere e aveva già scelto per la prestigiosa carica apicale al Viminale. L’accordo vero strappato da Ncd è una clausola di salvaguardia che congelerà la legge elettorale in attesa della riforma costituzionale del bicameralismo. Un passaggio al quale Alfano tiene moltissimo perché sarebbe la polizza sulla durata del governo fino al 2018.
BERLUSCONI ALL’ATTACCO
Silvio Berlusconi intanto, dopo i toni morbidi e i complimenti al «giovane Matteo»degli ultimi giorni, va all’attacco: «Renzi ha la maggioranza nel suo partito, ma non ha la maggioranza in Parlamento. Molti deputati Pd sono bersaniani e dalemiani». Per il Cavaliere dopo Monti, Letta e Renzi, «si può dire che la sinistra si sia data ai giochi di palazzo. Spero che in questi quattro anni si possano fare le riforme»ha concluso il numero uno di Forza Italia. Alfano oggi ha partecipato al congresso dell’Udc, insieme a Mario Mauro dei popolari. «Ncd e i Popolari sono i nostri interlocutori», ha spiegato Lorenzo Cesa aprendo i lavori e confermando che i centristi appoggeranno l’esecutivo. Più cauto il gruppo dei Popolari. «L’unica certezza è che a oggi il presidente incaricato non ha la maggioranza al Senato», ha detto il vicepresidente del partito, Tito Di Maggio. «La fiducia non c’è - ha confermato invece Vendola - ma spero di ricredermi nei prossimi mesi, l’auspicio che faccio a me stesso è di poter esprimere un ripensamento su Renzi».