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VISIONI MARIANE E MANIPOLAZIONE DELLE COSCIENZE ...

CASO MEDJUGORJE: INTERVENTO DEL VATICANO. Tomislav Vlasic, il padre spirituale dei sei veggenti di Medjugorje, non è più sacerdote. Note - a cura di Federico La Sala

Il religioso, dal 1981 in poi, era stato il grande promotore di Medjugorje, dove sei ragazzi, da lui guidati spiritualmente, avevano cominciato a riferire di avere visioni e colloqui quotidiani con la Madonna.
domenica 26 luglio 2009 di Federico La Sala
[...] A fra Vlasic, che dal 1992 vive in Abruzzo, viene vietata, scrive Dnevni avaz, ogni attività apostolica con l’accusa di aver "diffuso l’eresia, un dubbio insegnamento e manipolato le coscienze". Gli si attribuiscono anche azioni "contra sexum", cioé, precisa il giornale, rapporti sessuali immorali con una suora. Negli anni passati altri frati francescani in Erzegovina sono stati espulsi dall’Ordine dei frati minori e "sospesi a divinis" per non aver consegnato alcune parrocchie ai (...)

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> CASO MEDJUGORJE: INTERVENTO DEL VATICANO. -- Culto autorizzato. Monsignor Hoser parla di una decisione ancora da prendere - quella sulla possibile soprannaturalità del fenomeno - e di una decisione che sarebbe stata presa, vale a dire il via libera all’organizzazione di pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje.

sabato 9 dicembre 2017

“Medjugorje, culto autorizzato”.

Il Vaticano: “Nessuna decisione presa”

L’arcivescovo Hoser, inviato del Papa, afferma che «le diocesi possono organizzare pellegrinaggi ufficiali», lasciando intendere che una svolta è vicina. Francesco però non ha dato recenti istruzioni al riguardo

di Andrea Tornielli (La Stampa, 09/12/2017)

Città del Vaticano

«Il culto di Medjugorje è autorizzato. Non è proibito e non deve svolgersi di soppiatto. La mia missione consiste precisamente nell’analizzare la situazione pastorale e nel proporre delle migliorie», afferma monsignor Henryk Hoser, arcivescovo emerito di Varsavia-Praga in Polonia, inviato speciale di Papa Francesco per la pastorale del santuario di Medjugorje, in Bosnia-Herzegovina. Hoser ha rilasciato un’intervista ad Aleteia e le sue parole sono state considerate come un via libera al riconoscimento delle apparizioni che sarebbero avvenute dal 1981 e non ancora terminate, in un paesino che attira milioni di persone ogni anno.

«Da oggi, le diocesi e altre istituzioni possono organizzare pellegrinaggi ufficiali. Non ci sono più problemi - ha detto Hoser nell’intervista - Ma questa decisione dovrà essere presa dal Papa. Il dossier si trova ora negli uffici della Segreteria di Stato. Credo che a breve la decisione finale sarà presa».

Come si vede, monsignor Hoser parla di una decisione ancora da prendere - quella sulla possibile soprannaturalità del fenomeno - e di una decisione che sarebbe stata presa, vale a dire il via libera all’organizzazione di pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje. Per quanto riguarda i pellegrinaggi, nonostante i divieti, di fatto si sono sempre svolti e sarebbe anche difficile immaginare di proibire a dei fedeli di andare a pregare in una parrocchia. Medjugorje è stata peraltro visitata da vescovi e cardinali. L’affermazione «Da oggi le diocesi possono organizzare pellegrinaggi ufficiali» fa pensare ad una decisione presa di recente a questo proposito.

Dal Vaticano però fanno sapere che Papa Francesco «non ha dato di recente alcuna istruzione riguardante Medjugorje». Ciò ovviamente non significa che si opponga ai pellegrinaggi, tutt’altro. Significa però che al momento non sono state prese decisioni o date nuove istruzioni.

Come si sa, il Pontefice ha più volte espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto dalla commissione su Medjugorje guidata dal cardinale Camillo Ruini e composta da cardinali, teologi, esperti in mariologia. La commissione aveva concluso con un parere favorevole al riconoscimento della soprannaturalità delle prime 7 presunte apparizioni, avvenute tra il 24 giugno e il 3 luglio 1981, distinguendo nettamente queste da tutto ciò che è successo dopo (e che di fatto ancora continua). Inoltre la commissione sottolineava l’importanza di scorporare Medjugorje dalla diocesi di Mostar, creando una nuova diocesi o un santuario alle dirette dipendenze dalla Santa Sede.

LEGGI - Medjugorje, ecco le conclusioni della relazione Ruini

L’iter della discussione sulle conclusioni della commissione Ruini è stato lungo. Non è un mistero che nella Congregazione per la dottrina della fede ci fossero delle opposizioni al riconoscimento della soprannaturalità. Papa Francesco ha ricevuto i pareri di tutti i cardinali e vescovi membri dell’ex Sant’Uffizio e bisogna attendere la sua decisione. Una decisione che, secondo Hoser, arriverà presto.

L’approccio di Bergoglio a questo come pure a fenomeni simili è sempre stato improntato alla priorità pastorale dell’accompagnamento dei fedeli e dei pellegrini. L’incarico di Hoser è stato proprio quello di verificare questo aspetto.


Apparizioni

L’inviato del Papa firma

la svolta su Medjugorje: culto autorizzato

di Paolo Rodari (la Repubblica, 09.12.2017)

CITTÀ DEL VATICANO C’erano una volta i pellegrinaggi a Medjugorje, il santuario della Bosnia- Herzegovina luogo, dall’ 81, di presunte apparizioni mariane, trasferte religiose organizzate anche da molti vescovi e cardinali con l’accortezza, tuttavia, di non dare troppo nell’occhio. Molti di loro erano e sono impauriti dall’ostilità di una parte delle gerarchie che non ha mai visto di buon occhio i milioni di fedeli che si recano lì ogni anno in cerca di guarigione, consolazione, un contatto con il soprannaturale. In incognito, ad esempio, è più volte andato nel paesino il cui nome significa semplicemente «tra le montagne» il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, discepolo di Joseph Ratzinger e nello stesso tempo punta di diamante di Francesco nella Mitteleuropa.

Ebbene, da oggi tutta questa prudenza non ha più motivo di esistere. Secondo, infatti, quando ha dichiarato alla rivista religiosa Aleteia monsignor Henryk Hoser, arcivescovo di Varsavia- Praga, inviato speciale del Papa per la pastorale nella stessa Medjugorje, «il culto è autorizzato » . E ancora: « Non è proibito e non deve svolgersi di soppiatto. Da oggi, le diocesi e altre istituzioni possono organizzare pellegrinaggi ufficiali. Non ci sono più problemi » . Hoser ha rilasciato la sua notevole dichiarazione nel giorno in cui lascia per limiti di età la sua diocesi per passare a tempo pieno come delegato papale nello stesso santuario.

Non sono trascorsi che pochi mesi dalle parole di fuoco che Francesco riservò ai presunti veggenti di Medjugorje di ritorno lo scorso maggio da Fatima: « Preferisco la Madonna Madre a quella che fa il capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio », disse riferendosi ai messaggi che in varie parti del mondo dicono di ricevere da Maria. Eppure, l’annuncio di Hoser non è in contraddizione con il suo pensiero. Per il Papa, infatti, « il fatto spirituale e pastorale » di Medjugorje, e cioè l’evidenza che la gente « si converte » , « incontra Dio», «cambia vita», resta. E tutto ciò è da valorizzare a prescindere dall’ostilità di parte delle gerarchie. Disse in proposito il vaticanista Benny Lai: «La curia gioca il suo ruolo di istituzione monolitica. Cerca sempre di resistere fino all’ultimo ai visionari, veri o presunti tali. Ancora oggi le guarigioni di Lourdes sono guardate con sospetto».

Nelle mani del Papa c’è da tempo il resoconto finale della Commissione guidata dal cardinale Camillo Ruini sulle apparizioni. Il testo è positivo sulle prime manifestazioni: tredici voti favorevoli al riconoscimento della soprannaturalità delle prime sette, un voto contrario e uno sospensivo. Nel merito era il Sant’Uffizio, e in particolare l’ex prefetto Gerhard Müller, ad avere delle perplessità. Con lui, anche monsignor Ratko Peric, vescovo di Mostar, che ha dichiarato come la Madonna di Medjugorje sia una «figura ambigua » . « Non è la vera Madonna, la Madre di Dio », ha detto.

Oggi molti di questi dubbi restano, ma nello stesso tempo l’annuncio di Hoser segna un punto non da poco per il culto del luogo, per i pellegrinaggi, per tutti coloro che da anni partono per cercare il divino in questo paesino sperduto nella ex Jugoslavia. E non è escluso che presto la stessa Santa Sede si esprima pubblicamente anche sulle apparizioni, lasciando aperta la possibilità della loro veridicità.

Molta diffidenza di alcune gerarchie su Medjugorje è data dall’innegabile business che si è creato intorno al santuario. Il giro d’affari, infatti, si stima sia di oltre 11 miliardi di euro: 5 miliardi ascrivibile all’organizzazione dei pellegrinaggi, 3 miliardi agli introiti di bar, ristoranti e alberghi; altri tre miliardi a offerte e donazioni.


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