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Calabria, lo scrittore Mauro Minervino attaccato dall’intellettuale Pasquino Crupi. Il caso pone il problema della difesa di chi, vivendoci, racconta la regione

Sotto accusa il libro "La Calabria brucia"
venerdì 14 agosto 2009 di Emiliano Morrone
Cari amici,
vi segnalo una vicenda che mi preoccupa non poco. Sul quotidiano "Calabria Ora" di ieri, è uscito un pezzo (in basso in formato jpg) a firma di Pasquino Crupi, definito "intellettuale in trincea" in una biografia reperibile al seguente link, http://www.cittadelsoledizioni.it/autore.php?id=141. Nel suo scritto, l’autore replica a una recensione di Caterina Provenzano del libro "La Calabria brucia", di Mauro Minervino, antropologo e letterato che vive e lavora in Calabria.
Crupi (...)

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> Calabria, lo scrittore Mauro Minervino attaccato dall’intellettuale Pasquino Crupi. Il caso pone il problema della difesa di chi, vivendoci, racconta la regione

venerdì 21 agosto 2009
Bah! L’anonimato; è facile parlare e dare giudizi da comode stanze e tranquilli paesi. Se io abitavo in Veneto la cosa la vedrei diversamente perchè giudicavo con quella realtà, purtroppo non siamo nè in Veneto nè in Svezia, perciò parliamo di queste cose, per giudicare bisogna vivere in questi paesi. Da una parte si conosce il nemico (diciamo gli ndranghetisti per come li riportano i giornali con nome e cognome), ma dall’altra? siamo sicuri che quello con cui parliamo sappiamo chi è? E’ se per caso fosse della ndrangheta dai colletti bianchi istituzionalizzata? Bisogna curare la frattura, ma vedere anche se sta andando in cancrena e non lasciare che si muoia di embolia. In Calabria il male sono sempre gli altri, qua nessuno nega quello che c’è, ci mancherebbe, ma non bisogna negare nemmeno l’altra realtà e cercare sempre la giustizia sulle spalle degli altri, e mi rifiresco ai paesi non alle persone perchè ognuno è responsabile dei propi comportamenti. Le racconto di un articolo che ho letto negli anni 80/90 su Gazzetta del Sud. Corrispondenza da Siderno, il corrispondente si lamentava con la Polizia e le guardie municipali perchè fermavano i ragazzi in moto senza casco o per altri motivi, e li cazziava perchè invece di andare a San Luca si permettavano di fare tutto questo a Siderno "disturbando" la tranquillità e, sicuramente, dando ai turisti un immagine di Siderno come tutti gli altri paesi della Locride.Venite a vivere in questi paesi e poi parlate.

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