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Un reportage sconvolgente di Biagio Simonetta che racconta la Calabria scaricata

’Ndrangheta: viaggio nelle terre radioattive

Ad Aiello Calabro i rifiuti della Jolly Rosso e il Cesio 137, come a Chernobyl
giovedì 17 settembre 2009
di BIAGIO SIMONETTA
AIELLO CALABRO (COSENZA) - Avvelenare le terre è un business. Ci guadagnano i clan, le grandi industrie del Nord est, le imprese. Un giro di danaro difficile da quantificare. «Non basta una finanziaria per spiegare i soldi che ci sono dietro questi traffici. Un traffico che è più remunerativo anche della droga» ha svelato ad ottobre un ex boss della ’ndrangheta.
Miliardi di euro che puzzano di morte. Nei luoghi sporcati ci si ammala di cancro con frequenze allarmanti, (...)

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> ’Ndrangheta: viaggio nelle terre radioattive --- -"Il pericolo va oltre la Calabria". La nave dei veleni entra questa mattina tra i banchi della Commissione europea con un’interrogazione dell’eurodeputato calabrese Mario Pirillo (Pd).

martedì 15 settembre 2009

Un’interrogazione a Strasburgo sul caso dei fusti sospetti nel mare di Cetraro "I cittadini devono sapere e servono aiuti anche per la procura che deve indagare"

-  Nave dei veleni, l’allarme all’Ue
-  "Il pericolo va oltre la Calabria"

-  di ANNA MARIA DE LUCA *

CETRARO (Cosenza) - La nave dei veleni entra questa mattina tra i banchi della Commissione europea con un’interrogazione dell’eurodeputato calabrese Mario Pirillo (Pd), membro della Commissione per l’ambiente e la sanità pubblica. L’iniziativa di Pirillo punta a coinvolgere Strasburgo per cercare di trovare aiuti per la Calabria.

"Quel che è successo a Cetraro - dice l’europarlamentare da Strasburgo - è un fatto gravissimo che preoccupa l’intera Calabria e soprattutto il litorale tirrenico. Oggi chiederemo al commissario per l’ambiente, Stavros Dimas, di prendere a cuore la situazione e verificheremo cosa la Commissione europea può fare, nell’ambito delle sue competenze. Di navi come questa potrebbero essercene tante nei fondali europei".

L’interrogazione è stato accolta molto positivamente dall’amministrazione comunale di Cetraro: "Cetraro vive un giustificato allarme sociale - commenta il sindaco, Giuseppe Aieta - ed attende con ansia i risultati delle indagini sui sedimenti recuperati dai tecnici dell’Arpacal vicino alla nave. I cittadini hanno il diritto di sapere". Aieta e la sua giunta si sono messi al lavoro per monitorare passo passo quel che succede: "Ho già costituito una commissione di medici, biologi e tecnici - dice il sindaco - per dare risposta immediata ai cittadini, per seguire costantemente ogni operazione e per capire quali sostanze giacciono in quei fondali. Questa è un’emergenza nazionale e quindi chiedo al governo di assumerla come tale intervenendo subito per accelerare gli esami su quei materiali e per bonificare il nostro mare".

Le questioni attorno alla nave dei veleni sono tante. Intanto, la Procura di Paola per lavorare ha bisogno di uomini e mezzi. Dei sei magistrati in organico, attualmente solo due sono a disposizione, mentre uno dei pm di punta, Eugenio Facciola, sarà trasferito a giorni alla Procura generale di Catanzaro. Il primo vicepresidente della Commissione Giustizia al Parlamento europeo, Luigi Berlinguer, ex membro del Csm e primo firmatario dell’interrogazione Pirillo, chiede oggi al governo di "assicurare mezzi e uomini per mettere la Procura nelle condizioni di lavorare". "Sono convinto - dice da Strasburgo l’europarlamentare - che si tratti di un dramma profondo, di una tragedia. La riposta è anche affidata alla forza del nostro apparato di giustizia. Le difficoltà della Procura di Paola sono degne di massima considerazione: indagini di questa natura richiedono una forte organizzazione e mezzi sofisticati capaci di lavorare sott’acqua a grandi profondità. E’ necessario che il Governo assicuri questi mezzi perché qui, se le previsioni saranno confermate, è in ballo la vita degli uomini, come dimostra il picco di malattie tumorali dal quale è partita l’indagine".

Un appello al governo viene lanciato anche dal sindaco: "Abbiamo bisogno di risposte - dice Giuseppe Aieta - . Il procuratore capo di Paola, Bruno Giordano, e l’assessore regionale all’ambiente hanno riportato alla luce una terribile verità inabissata. Ora bisogna reagire. Non è un problema solo di Cetraro, è un problema nazionale e internazionale. Per questo ho chiesto all’onorevole Pirillo di interessare la Commissione europea".

* la Repubblica, 15 settembre 2009


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