Pedofilia e Vaticano: “segreto” sulle carte di don Mauro Inzoli *
“DELUDE PROFONDAMENTE la scelta del Vaticano di non trasmettere alla Procura di Cremona gli atti inerenti i casi di abusi su minori che hanno visto protagonista don Mauro Inzoli e accertati dalle stesse autorità ecclesiastiche. La decisione della Santa Sede di apporre ai carteggi richiesti dalla giustizia italiana il sub secreto pontificio, una sorta di segreto di Stato, è una contraddizione rispetto al nuovo corso che aveva annunciato lo stesso Papa Francesco”: lo afferma Franco Bordo, il deputato di Sinistra ecologia libertà, autore a Crema di un esposto che ha avviato l’inchiesta giudiziaria nei confronti del sacerdote.
“Auspichiamo - prosegue l’esponente di Sel - che ci sia un ripensamento al riguardo e che si sia trattato di una decisione burocratica e non di una cosciente e precisa scelta politica da parte delle autorità vaticane, che non sarebbe compresa e accettata dai cittadini italiani. I tempi dell’omertà su temi del genere sono finiti e oggi ancor più di ieri il silenzio non è accettabile né comprensibile. Confidiamo ora che comunque le indagini proseguano e siamo fiduciosi che la magistratura italiana riesca ad accertare anche autonomamente i fatti”.
* il Fatto, 04.03.2015