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POLITICA E URBANISTICA. LO SCEMPIO DEL “TERRITORIO” E LE “CAMERE” SGARRUPATE!!!

MESSINA E NON SOLO: LA POLITICA DELLE TRE SCIMMIETTE SUL COMO’. "E non diteci che nessuno sapeva". Una nota di Mario Tozzi - a cura di Federico La Sala

Fra qualche giorno nessuno ricorderà i morti di Messina e si continuerà a inseguire (...) follie faraoniche.
domenica 4 ottobre 2009 di Federico La Sala
[...] che ne sanno gli amministratori che una frana è uno spettacolare esempio di un fenomeno geologico del tutto naturale, che porta al trasferimento di materiale dall’alto in basso grazie alla forza di gravità? E che le cause generali delle frane sono molte, ma, in tutto il mondo, l’intervento dell’uomo gioca un ruolo fondamentale? Fra qualche giorno nessuno ricorderà i morti di Messina e si continuerà a inseguire il sogno di un ponte inutile che renderà ineluttabile il dissesto (...)

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> MESSINA --- A 36 ore dall’alluvione che ha investito Messina portando distruzione e morte si continua a lavorare nelle zone colpite, una fascia di 3 km e mezzo che comprende Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea, alla ricerca dei dispersi.

sabato 3 ottobre 2009

Nubifragio in Sicilia, decine di vittime

Si continua a scavare nel fango a pochi chilometri da Messina, dove si cercano ancora 35 dispersi nell’alluvione che ha spazzato le due vallate. Sono 18 i morti accertati finora ma col passare delle ore diminuiscono le possibilità di ritrovare persone ancora in vita. I soccorritori hanno lavorato, per quanto possibile anche durante la notte in condizioni di estrema difficoltà.

«Purtroppo, la situazione è molto problematica - ha confermato il premier Berlusconi - . C’è il paese completamente isolato e ci sono colate di fango e smottamenti. Stiamo trasportando le persone, 5 per volta, con gli elicotteri dell’esercito. Ci sono di sicuro una ventina di morti e trenta dispersi. Alla fine ci saranno almeno 50 morti». Berlusconi probabilmente visiterà oggi le zone colpite.

A 36 ore dall’alluvione che ha investito Messina portando distruzione e morte si continua a lavorare nelle zone colpite, una fascia di 3 km e mezzo che comprende Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea, alla ricerca dei dispersi.

Nella notte è stata completata l’evacuazione di Giampilieri: 435 persone che si erano rifugiate nella scuola elementare del paese sono state trasferite con degli autobus in alcuni alberghi a Messina dopo che i mezzi di soccorso sono riusciti a liberare la strada che collega la piccola frazione con la provinciale 114. C’era il timore di una nuova frana, una nuova mnassa di fango che avrebbe potuto travolgere anche gli edifici scampati al primo disastro.

Alle prime luci dell’alba si è inoltre ripreso a scavare nel fango, perchè nel paese vi sarebbero almeno altre due persone, due fratelli, che risultano dispersi. Si scava ancora a Scaletta Zanclea, il comune completamente devastato dalla massa di fango venuto giù dalle colline. Secondo il sindaco Mario Briguglio, vi sarebbero ancora sotto le macerie del paese sei persone, tutti cittadini abitanti che si trovavano in casa quando è arrivata l’ondata di fango, mentre sono sei i cadaveri che sono già stati estratti dalle case.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Matera, dove si trova in visita, si è messo in contatto con il prefetto di Messina, Franco Alecci, per informarsi sulla situazione e il consiglio dei ministri, riunitosi stamani, ha varato lo stato di emergenza per affrontare una situazione che il capo della protezione civile Guido Bertolaso, giunto sul posto, ha definito «molto seria e molto critica».

I primi due corpi ad essere identificati sono un uomo di quarant’anni, Pasquale Bruno, travolto e soffocato dal fango nella piazza di Giampilieri. E un pensionato di 70 anni, Francesco De Luca, annegato nello scantinato della sua casa rurale, in contrada Vallone, sempre in territorio di Giampilieri. Un altro cadavere e’ stato recuperato all’interno di un’auto trovolta da un torrente in piena nei pressi di Scaletta Zanclea.

Alcuni abitanti delle zone colpite si sono rifugiati sui tetti delle case per sfuggire al torrente di acqua fango, sono stati soccorsi con l’elicottero della protezione civile. Nella zona sono al lavoro uomini dell’esercito, dei vigili del fuoco e della protezione civile.

Una nave delle capitanerie di porto ha trasportato una cinquantina di persone, diverse delle quali ferite, dalla costa messinese verso la città. Una quindicina i feriti fino ad ora ricoverati al Policlinico di Messina: tra loro anche due ustionati a causa dello scoppio di una bombola di gas a causa della frana che ha travolto il paese di Scaletta.

* l’Unità, 03 ottobre 2009


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