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Diritti dei più deboli

Diritti dei più deboli: invalidi civili, collaborazione fra Asl, Inps e la Voce di Fiore. Ecco chi non deve fare la visita di revisione

lunedì 5 ottobre 2009 di Emiliano Morrone
Oggi vi diamo una bella notizia.
Il giornale "la Voce di Fiore" ha seguito la vicenda di un ammalato grave a cui è stata sospesa, per revisione periodica, l’indennità di accompagnamento.
La normativa in vigore prevede che chi soffre di alcune patologie, elencate in un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, non è soggetto a visita di revisione. Deve percepire il beneficio assegnatogli senza essere, cioè, sottoposto a nuova visita medico-legale.
L’ammalato in questione soffre (...)

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> Diritti dei più deboli: invalidi civili, collaborazione fra Asl, Inps e la Voce di Fiore. Ecco chi non deve fare la visita di revisione

lunedì 19 novembre 2012

In considerazione del precedente gentile interessamento, mi permetto di disturbare nuovamente, per informare degli sviluppi dell’iter di accertamento di invalidità-handicap che mi riguarda. A seguito della visita diretta, l’INPS mi ha inviato i verbali definitivi, con le seguenti risultanze:
-  handicap legge 104/92 riconosciuto ai sensi del comma 1 dell’art.3 con annotazione che "l’interessato è portatore di sensoriale" .
-  invalidità riconosciuta con percentuale 74% e revisione prevista tra 1 anno.

Non credo che proporrò ricorso poichè mi rendo conto che un eventuale iter in tal senso - per i tempi presumibilmente lunghi - si andrebbe ad attivare e/o definire a patologia stabilizzata, quindi quando questa non si configurerebbe più in tutta la sua gravità, con la conseguenza di un risultato - per forza di cose - più positivo di quello della commissione asl di prima istanza.

Mi permetto di esprimere alcune considerazioni e partecipare alcune domande che mi si sono posta, al riguardo di quanto ho vissuto:

-  tra i componenti della (prima) commissione medica (ASL) che mi ha esaminata e che ha redatto il verbale provvisorio NON figura il medico INPS (lo spazio per la firma è lasciato in bianco); l’art. 20 della l.102 del 2010 sembra disporre diversamente: ma le Commissioni ASL dovrebbero oppure devono essere integrate con un medico dell’INPS?

La convocazione a visita diretta, che mi è pervenuta (sospensione della procedura ai sensi dell’art.1, comma 7, della L. 15 ottobre 1990, n. 295) prevedeva la presentazione presso Commissione Medica presso l’INPS. In tale sede sono stata chiamata ed accompagnata dalla sala d’aspetto all’ambulatorio da una persona* che si è allontanata subito, per poi ripresentarsi solo al termine dell’esame. In ambulatorio era presente un solo medico. Una terza persona si è presentata al termine dell’esame e, definendosi "esperta 104" , mi ha fornito indicazioni al riguardo della fruizione dei relativi congedi. Sbaglio oppure la visita INPS dovrebbe essere effettuata da una commissione, composta da 1 medico inps + un medico rappresentante delle associazioni di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFFAS) e - per la valutazione dell’handicap- anche da un operatore sociale (per le certificazioni relative alla Legge 104/1992 e 68/1999 se non anche con la consulenza di un medico specialista della patologia oggetto di valutazione)?

Ho sempre pensato che una commissione fosse un gruppo di persone contemporaneamente operanti per la definizione di un procedimento; in sede INPS non mi è sembrato di essere in presenza di una commissione ma.............
-  Il verbale di invalidità (definitivo) che ho ricevuto sembra però redatto come se io fossi stata oggetto di esame e valutazione da parte di una commissione, perchè reca indicazione di firme autografe (sostituite a mezzo stampa) del presidente (medico che mi ha esaminata) del medico di categoria (non ho idea di chi possa trattarsi ?!.........forse la persona* che mi accompagnata , non presente durante l’accertamento e che si è poi ripresentato solo al termine dell’iter?) Per poi essere concluso con la firma a stampa di un nominativo per La Commissione Medica Superiore.

Anche il verbale di riconoscimento dell’ handicap è redatto nei sensi suesposti, con l’aggiunta della firma a stampa dell’ operatore sociale (........forse la persona che si è presentata come esperta in materia di legge 104 ......?).

Se tanto mi dà tanto, in questo contesto, la domanda è lecita: come possono - medici assenti o pseudopresenti - procedere ad un esame che possa definirsi tale?

Prima di questa esperienza ero anche convinta che un medico, sia singolarmente che quale componente di una commissione si premurasse di valutare con obiettività, scrupolo, professionalità, scienza e coscienza - ma sempre nel rispetto della dignità dei malati - le varie patologie e situazioni, procedendo con l’esame diretto, a mezzo della visione della documentazione disponibile, servendosi di qualsiasi mezzo idoneo a permettere una completa e corretta valutazione, anche con riferimento al contesto emozionale e sociale di una patologia grave - quale è quella oncologica - nella vita di una persona. Mi sono ricreduta: la documentazione con cui mi sono presentata è stata superficialmente e solo in minima parte osservata; ho avuto la sgradevole sensazione di essere in presenza di un professionista con un preconcetto di supponenza e cinismo; mi sono sentita trattata come una sorta di "zerbino oncologico" e tale "atmosfera" mi ha inibita anche nella semplice esposizione dei disturbi fisici connessi alla malattia.

Siamo tutti consapevoli di vivere tempi difficili; siamo tutti a conoscenza dell’esistenza dei finti invalidi e delle conseguenti ricadute in ambito economico e sociale a danno dell’intera collettività; si può anche capire che, il vertiginoso aumento delle patologie oncologiche, rappresenta - dal punto di vista dei costi - una sorta di spina nel fianco dell’inps ma non riesco a capire nè posso accettare il trattamento che ho ricevuto in questo particolare periodo della vita.

Ho avuto come la sensazione che i solerti medici inps, per tagliare i costi abbiano deciso di ridurre, annullare, ritirare, sempre e comunque, ogni qualsivoglia decisione asl senza riguardo alcuno per chi ne subisce le conseguenze. Probabilmente, con riguardo all’ottica del risparmio dei soldi pubblici, è anche giusto il sistema del "gioco al ribasso" ma se tale sistema dovesse essere corretto - per rimanere in ambito economico e con riguardo alle reali esigenze di spesa pubblica - io malato oncologico, in quanto contribuente portatore non più sano ma (molto) attivo di tasse/tributi e balzelli vari, vorrei tanto conoscere il costo e la reale necessità delle (doppie) commissioni operanti per il riconoscimento di invalidità ed handicap.... probabilmente una sola commissione consentirebbe un risparmio, magari a beneficio di vere necessità.

Concludo con la speranza che tutti quelli senza voce abbiano sempre la possibilità di farsi sentire, grazie anche all’opera dei tanti, che come voi, si prodigano per chiedere il rispetto delle norme e della dignità di chi - per qualsiasi motivo - ne è impossibilitato, con l’augurio di un proficuo lavoro a tutta la redazione.


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