’’Dobbiamo cercare con tutte le forze di conservare i segni della nostra fede’’
No al crocifisso, Bertone: ’’Europa toglie i simboli importanti e lascia le zucche’’
ultimo aggiornamento: 04 novembre, ore 17:32
Roma - (Adnkronos/Ign) - Il segretario di Stato Vaticano dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo: ’’Apprezzamento per il governo italiano che ha deciso di fare ricorso’’ (VIDEO). Berlusconi: ’’Decisione inaccettabile’’. Gelmini: ’’Sbagliato toglierlo, è parte della nostra storia’’. Bersani: "Simbolo che non offende nessuno"
Roma, 4 nov. (Adnkronos/Ign) - "Questa Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche della festa recentemente celebrata, e ci toglie i simboli cari". E’ la risposta del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano che, a margine di un incontro oggi all’ospedale Bambino Gesù di Roma, ha deplorato la sentenza della Corte europea di Strasburgo sul crocifisso nelle scuole (VIDEO)
"Abbiamo ascoltato tante voci, anche l’eco del dolore di chi si sente un po’ tradito nelle proprie radici, pensando che questo simbolo religioso è simbolo di amore universale, non di esclusione, ma di accoglienza". Per Bertone la perdita dei simboli è grave: "Deploro questa perdita, dobbiamo cercare con tutte le forze di conservare i segni della nostra fede, per chi crede e chi non crede".
Bertone si è domandato se il crocifisso dovrà essere tolto anche dalle strade, che sono pubbliche, o si dovrà intervenire anche sulle opere d’arte. "Mi domando se questo è un segno di ragionevolezza, oppure no", dice il cardinale, sottolineando che non ha ancora sentito il Papa sull’argomento e che lo vedrà domani. "La Santa Sede - ha detto il cardinale rispondendo ai giornalisti su eventuali iniziative della Chiesa - fa i passi che le spettano. Nel senso, come ha detto bene la Conferenza episcopale italiana, di stimolare i cristiani a reagire. Noi non possiamo interferire sulle decisioni della Corte europea".
Bertone ha poi manifestato apprezzamento per il governo italiano, che ha deciso di fare ricorso contro la sentenza. "Spero che ci siano altri governi a fare questo ricorso, per una vicenda che non riguarda solo l’Italia, ma spazia oltre l’Unione europea", ha concluso.
Per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi la sentenza è ’’assolutamente inaccettabile" per noi italiani. ’’Siamo in un Paese dove non possiamo non dirci cristiani", insiste. "Credo - aggiunge il premier - che questa decisione sia una di quelle che ci fanno dubitare del buon senso di questa Europa". E poi annuncia: ’’Esamineremo questa situazione nel prossimo Cdm venerdì mattina".
Intanto, la Commissione europea non commenta la sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo sul crocifisso in aula, in quanto la questione ricade esclusivamente nelle competenze degli Stati membri. E sottolinea con forza che non bisogna confondere l’Ue con il Consiglio d’Europa (di cui la Corte dei diritti è parte), in quanto organismo del tutto indipendente e scollegato dalla Comunità. Ad esprimere la posizione di Bruxelles è stato Michele Cercone, portavoce del commissario alla Giustizia Jacques Barrot.
Il portavoce a Bruxelles ha inoltre ricordato che "non vi è alcuna normativa Ue" che regoli la materia e "anche le norme comunitarie contro la discriminazione escludono il riferimento ai simboli religiosi attribuendone la competenza agli Stati membri". Per questo, ha concluso, "la Commissione europea non commenta sia sul profilo del giudizio della Corte sia del contenuto". Tuttavia Pia Ahrenkilde, portavoce del presidente della Commissione José Manuel Barroso, ha spiegato che per il capo dell’esecutivo Ue "resta valido sottolineare l’importanza delle radici cristiane dell’Europa, ma in generale. In questo specifico settore (quello dei simboli religiosi) non abbiamo commenti da fare".