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JOSE’ SARAMAGO: PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 1998.

PAROLA DI JOSE’ SARAMAGO: FAREI AVANZARE LA GIUSTIZIA, E LA LIBERTA’, E CANCELLEREI LA CARITA’, BERLUSCONI E’ UN BUBBONE E LA SINISTRA NON HA IDEE. Un’intervista di Oreste Pivetta - a cura di Federico La Sala

«Ho scritto anche e ne sono convinto che Marx non aveva mai avuto tanta ragione come oggi».
sabato 19 giugno 2010 di Federico La Sala
[...]Abbia pazienza: ci siamo tutti arresi al mercato e alla sue regole...
«Ho scritto anche e ne sono convinto che Marx non aveva mai avuto tanta ragione come oggi».
Mi ha colpito un capitoletto del suo blog, dove cita alcune parole cardine e cioè bontà, giustizia, carità. Per un comunista come lei e come noi non dovrebbe contare in primo luogo l’eguaglianza?
«Le ho pure collocate in ordine di importanza quelle parole: prima la bontà che dovrebbe implicare la (...)

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> PAROLA DI JOSE’ SARAMAGO --- Appunti inediti sul suo metodo di scrittura (Mi svegliai con l’idea di un romanzo). Dentro la bottega del più gentile amante dei paradossi (di Paolo Mauri)

venerdì 19 giugno 2015

Dentro la bottega del più gentile amante dei paradossi

di Paolo Mauri (la Repubblica, 19.06.2015)

SARAMAGO amava i paradossi: aveva riscritto parte della Bibbia (Caino , 2009) con l’intenzione di mettere in difficoltà il Padreterno colpevole di azioni incomprensibili. Perché sacrificare i bambini di Sodoma e Gomorra? Perché Isacco doveva essere ucciso da Abramo? E Giobbe?

Con il suo Vangelo secondo Gesù aveva suscitato parecchio malcontento e, siamo nel ’93, aveva preferito lasciare Lisbona, pur continuando a tenervi una casa e a pagare le tasse, trasferendosi a Lanzarote, nelle Canarie. Lì aveva scritto i Cuadernos de Lanzarote, cinque volumi di cui una scelta è stata anche tradotta in italiano. La sua officina, tra appunti, blog, interventi era rimasta attiva sino alla fine: Saramago è morto cinque anni fa, quasi novantenne, ma già l’anno scorso era uscita Alabardas (Feltrinelli) con molti appunti inediti sul suo lavoro, come questi che oggi qui anticipiamo.

Gli appunti riprodotti qui accanto risalgono al 2003. Sono stati pubblicati in Portogallo dalla rivista Blimunda , curata dalla fondazione che porta il nome dello scrittore portoghese. Saramago stava scrivendo Saggio sulla lucidità. E gli appunti si riferiscono alla fase preparatoria di quel testo.

Nemico di Salazar si dichiarava comunista e si sentiva molto legato alle classi più povere. Suo nonno faceva il pastore ed era analfabeta, ma, secondo lui, era l’uomo più saggio che avesse mai conosciuto. Saramago non rifuggiva certo dalle polemiche: si era schierato con i palestinesi, era intervenuto con forza contro Silvio Berlusconi e aveva per questo cambiato editore in Italia, lasciando Einaudi per Feltrinelli.

Il saggio sulla cecità è appunto giocato sul paradosso e paradossale è anche l’appunto inedito sulle elezioni dove un ipotetico elettorato, trattenuto prima a casa dal maltempo raggiunge le urne nel pomeriggio e spiazza i politici di professione votando scheda bianca: a destra al centro e a sinistra. È una sorta di rivoluzione incruenta e difficile da governare. Le elezioni, per ordine del tribunale, vengono annullate e si ripetono, ma le schede bianche non diminuiscono affatto... Interverranno i servizi segreti cercando un capro espiatorio.

Saramago sognava un mondo pacificato e persino l’unificazione di Spagna e Portogallo in un unico paese. Era talmente gentile che, quando stava a Lanzarote, per non dispiacere ai suoi cani qualche volta usciva di nascosto, passando dalla finestra.


José Saramago

Mi svegliai con l’idea di un romanzo

di José Saramago (la Repubblica, 19.06.2015)

      • A cinque anni dalla morte di José Saramago, ecco gli appunti inediti sul suo metodo di scrittura

4 FEBBRAIO 2003

LA notte fra il 30 e il 31 gennaio mi svegliai alle tre del mattino con l’idea improvvisa che, finalmente, avevo il tema di un nuovo romanzo, che stavo già cercando in maniera più o meno consapevole. Si tratta di quella “rivoluzione bianca” di cui ho parlato a Madrid e a Barcellona durante la presentazione de “L’uomo duplicato”, del voto bianco come sola forma efficace di protesta contro il lodato sistema “ democratico” che ci governa. Come se non bastasse, ebbi anche l’improvvisa, l’immediata certezza che quel libro, se mai fosse nato, avrebbe dovuto portare il titolo di “Saggio sulla lucidità”, come se il fatto di votare in bianco nell’attuale situazione del mondo

fosse un atto esattamente contrario a quelli, o alla maggior parte di quelli, che si commettevano in Cecità. In quei giorni, la convinzione di aver indovinato in pieno era sempre più forte (...).

17 marzo

(...) Sono giunto alla conclusione che il titolo del romanzo determina il fatto che i personaggi siano gli stessi che abitavano l’altro Saggio, quello sulla Cecità [il titolo originale è Ensaio sobre a cegueira , ndt]. Probabilmente non tutti. Ho pensato che la moglie del primo cieco divorzia dal marito e che la madre del bambino strabico si faccia viva e si prenda cura di lui. Gli altri, la moglie del medico e il marito, la ragazza con gli occhiali da sole e il vecchio con la benda nera rimangono. Anche il cane delle lacrime, che chiuderà il libro con la moglie del medico morta accanto a lui, assassinata da quelli che hanno deciso che tutto doveva tornare ad essere come ai bei vecchi tempi (...).

29 marzo

Il primo capitolo comincerà con la descrizione (sommaria, ovviamente) della tempesta e del vento che si abbattono sul paese. La televisione e la radio fanno appello alla coscienza civica degli elettori perché non restino a casa nonostante il maltempo.

Usare il fiume di parole senza sostanza tipico delle occasioni patriottiche. Entrare nella casa dei personaggi principali: la moglie del medico e il marito (anche il cane, che vive con loro), la moglie divorziata dal primo ladro, la ragazza con gli occhiali da sole e il vecchio con la benda nera, e il bambino strabico (la madre non è mai comparsa, oppure sì?), lo scrittore e la famiglia (tutta?, mi ricordo che era sposato e credo che aveva delle figlie). Alle quattro del pomeriggio escono tutti per andare a votare (escono anche gli abitanti che non avevano ancora votato).

Descrizione della camminata sotto la pioggia. Quartieri allagati, pompieri, barche. La radio e la televisione si affrettano a trasmettere la notizia dell’imprevedibile evento: gli elettori della città X stanno dando uno straordinario esempio di civismo, sfidando la tempesta per compiere il proprio sacro dovere (...).

19 apr.

( In volo sul Mediterraneo).

L’idea che i personaggi di Cecità riappaiano in Lucidità mi sembra sempre più buona. Così come il titolo del nuovo libro già suggerisce una continuità, la presenza dei personaggi la conferma definitivamente. Nella mente delle sconcertate autorità sorgerà il sospetto che la donna che non ha perso la vista in Cecità potrebbe avere qualcosa a che fare con il nuovo “fenomeno”. Come logica conseguenza, questo sospetto si estenderà a tutti quelli che lei aveva guidato. Proprio come il precedente romanzo ubbidiva scrupolosamente a una “certa logica”, questo non potrà restare indietro (...).

3 giugno.

(Giorno in cui Sophia de Mello Breyner vince il Premio Reina Sofía de poesía iberoamericana)

Il finale non sarà come si è scritto sopra. La moglie del medico sarà assassinata, ma non sul balcone sul retro della sua casa. La uccideranno in un giardino dove aveva portato a spasso il cane delle lacrime. Il cane comincia a ululare e uccidono anche lui. I ciechi si chiederanno: «Hai sentito qualcosa?» «Due colpi», «Ma anche un cane che ululava», «Si è già azzittito, sarà stato il secondo colpo», «Meno male, perché l’ululato dei cani non lo sopporto».

-  © El País / LENA, Leading European Newspaper Alliance. Traduzione di Luis E. Moriones


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