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JOSE’ SARAMAGO: PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 1998.

PAROLA DI JOSE’ SARAMAGO: FAREI AVANZARE LA GIUSTIZIA, E LA LIBERTA’, E CANCELLEREI LA CARITA’, BERLUSCONI E’ UN BUBBONE E LA SINISTRA NON HA IDEE. Un’intervista di Oreste Pivetta - a cura di Federico La Sala

«Ho scritto anche e ne sono convinto che Marx non aveva mai avuto tanta ragione come oggi».
sabato 19 giugno 2010 di Federico La Sala
[...]Abbia pazienza: ci siamo tutti arresi al mercato e alla sue regole...
«Ho scritto anche e ne sono convinto che Marx non aveva mai avuto tanta ragione come oggi».
Mi ha colpito un capitoletto del suo blog, dove cita alcune parole cardine e cioè bontà, giustizia, carità. Per un comunista come lei e come noi non dovrebbe contare in primo luogo l’eguaglianza?
«Le ho pure collocate in ordine di importanza quelle parole: prima la bontà che dovrebbe implicare la (...)

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> PAROLA DI JOSE’ SARAMAGO: FAREI AVANZARE LA GIUSTIZIA, E LA LIBERTA’ ---- Quell’attacco postumo a Saramago (Corrado Augias risponde ad Antonio Cammelli)

martedì 22 giugno 2010

Quell’attacco postumo a Saramago

risponde Corrado Augias (la Repubblica, 22.06.2010)

Caro Augias,

anche se viene sempre meno la voglia di scandalizzarsi, non posso fare a meno di provare vergogna per il tremendo attacco che l’Osservatore Romano ha dedicato a José Saramago dopo la morte. Un intervento pieno di livore. Un tempo la Chiesa sapeva distinguere tra peccato e peccatore affidava a Dio "misericordioso" anche l’anima di coloro che considerava irrecuperabili peccatori. La Chiesa di oggi, al centro di scandali di ogni genere, ha perso la tradizionale prudenza ed è diventata una protagonista attiva del penoso dibattito dei nostri giorni che consiste, sempre, nella demonizzazione dell’avversario, senza preoccuparsi per nulla, in particolare con Saramago, del fatto che, il pericoloso avversario, è passato a miglior (o peggior) vita, non avendo, perciò, possibilità di replica.

-  Antonio Cammelli
-  Firenze cammelli.a@tiscali.it

Ha molto colpito l’attacco post mortem ad uno scrittore premio Nobel che ha onorato l’arte sua, quali che fossero le sue idee in materia religiosa. Anche in altre materie, peraltro. Per esempio sulla politica dello Stato d’Israele, da lui condannata senza mezzi termini suscitando anche in questo caso aspre reazioni. Capisco il nervosismo di un paese in questo momento in forti difficoltà.

Ma l’organo ufficiale della Chiesa cattolica, che si vuole ispirata direttamente dal Cielo, avrebbe potuto argomentare con più misericordia verso un morto. Saramago vedeva nella diffusione del Male nel mondo una delle prove dell’inesistenza di Dio. Quanto meno del Dio della teologia cattolica. E’ un problema antico, più volte affrontato anche da grandi spiriti, mai risolto. Credo irrisolvibile.

Francesco Leporino (gransole@gransole.net) mi ricorda che: « L’uomo Saramago ha detto: "La bontà è una delle forme più alte di intelligenza!". Strappare al Cristianesimo il monopolio della bontà e iscriverlo in un pensiero illuminista, farne una categoria dell’intelligenza (e non del timor di dio) è stata una verità semplice e rivoluzionaria».

Francesco de Goyzueta da Napoli (fdegoyzueta@ extratel.it) scrive: « Saramago, grande voce civile che si è appena spenta, ha detto: "Dev’essere duro vivere quando il potere politico e quello imprenditoriale si riuniscono. Non invidio la sorte degli italiani, però alla fine è nella volontà degli elettori mantenere questo stato di cose o cambiarlo". Veemente dunque, ma anche rispettoso della democrazia».

Fulvio Bossino scrive: « Complimenti al Vaticano, tramite il suo organo di stampa introduce contro Saramago un nuovo genere letterario: dopo l’elogio funebre abbiamo finalmente l’insulto funebre».

Andrea Sillioni (Bolsena) è secco: «Fa rabbrividire una Chiesa che teme ancora, nel duemila, l’intellettualità atea e materialista».


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