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ARCA DI NOE’, MEMORIA DELLA BUONA-ALLEANZA, E FINE DEL CATTOLICESIMO-ROMANO. La gerarchia vaticana confida nella carestia della sapienza ("Deus caritas est") di Benedetto XVI, non nella sovrabbondanza dell’amore del Dio di Gesù ("Deus charitas est": 1 Gv. 4, 1-16).

CRISTIANESIMO E TEMPI SUPPLEMENTARI. Erri De Luca parla delle "Penultime notizie circa Ieshu/Gesù". Un’intervista di Alessandro Bottelli - a cura di Federico La Sala

«Voi credete con la sovrabbondanza dell’amore, non con la carestia della sapienza», viene detto a Ioséf/Giuseppe, dopo che gli è stata annunciata la nascita di un figlio ...
lunedì 19 ottobre 2009
[...] «Sì, questi tempi supplementari infiniti tra l’annuncio e la sua manifestazione finale durano da duemila anni. È un po’ quello che, in scala più grande, viene comandato a Noè, quando gli viene commissionata un’arca gigantesca, superiore per dimensioni a un campo di calcio, alta tre piani e piantata in mezzo alle montagne e ai boschi. Insomma, un lavoro enorme, portato poi a termine da solo. Un’opera visionaria, molto più della torre di Babele, che voleva costringere l’umanità sua (...)

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> CRISTIANESIMO E TEMPI SUPPLEMENTARI. ---- LI’ DOVE FINISCE IL DISCORSO... Il bisogno di mandare in galera gli scrittori (di Ascanio Celestini)

giovedì 1 ottobre 2015

Il bisogno di mandare in galera gli scrittori

di Ascanio Celestini (comune-info, 21 settembre 2015)

Erri De Luca se ne va in galera?

È un bravo scrittore o un incitatore di violenti?

E quale peso hanno le parole?

E quanto ci si accanisce contro di esse per paura di confrontarsi con la realtà?

Qualche giorno fa scriveva “lunedì prossimo, 21 settembre, entra l’autunno e io rientro nell’aula del processo” questo scriveva quello scrittore qualche giorno fa.

Oggi il pm Rinaudo ha chiesto otto mesi di galera perché “nelle interviste rilasciate pubblicamente ha commesso incitazione a commettere il sabotaggio” e “quando De Luca parla, le sue parole hanno un peso determinante soprattutto sul movimento”.

Allora le scrivo io caro Rinaudo. Signor pm lei ha letto i libri che doveva leggere per passare gli esami. Certamente era uno bravo e si è preso una laurea importante. Ma davvero crede che una rete venga tagliata perché Erri De Luca dice che non è un reato farlo? È così che si gioca con la legge? Sono giochi di parole?

Io scrivo e vorrei che le parole degli scrittori fossero davvero così tanto potenti, ma purtroppo non è così. I poeti possono dire quel che vedono, ma non prevedono molto e tanto meno muovono le masse. E per fortuna!

Ora vada a farsi un giro in valle (non la sto mandando a quel paese, ma solo in quella valle). Vada a parlare con quelli che ci vivono e comprenderà che in quella valle si tagliano le reti perché gli abitanti si sentono derubati della loro terra, non perché glielo dice Erri De Luca.

Ci vada. Non ci stia a ragionare troppo. I libri con le leggi li conosce a memoria. Ora porti le sue leggi tra le persone vive e non le applichi come se fossero teorie equilibristiche buone per passare gli esami e portarsi un pezzo di carta a casa.

Sappia che gli scrittori possono raccontare la realtà, ma difficilmente riescono a provocarla. Lei vuole condannare De Luca e si dimentica (o non lo sa e non lo vuole sapere) che ha detto semplicemente ciò che accade. Ma quale paura c’è dietro la sua richiesta di condanna? Ci pensi. Lo faccia per un minuto, poi torni alle sue sacre scritture penali. Ha paura della realtà o delle parole che la raccontano? Baci!


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