Nelle Scritture Greche Cristiane ricorrono soprattutto forme dei nomi agàpe e filìa, e due termini derivati da storgè (mentre èros, amore sensuale, non è mai usato). Agàpe ricorre più spesso degli altri termini.
Per chiarire un po’ l’esempio e l’applicazione dell’amore dovremmo e vorremmo sapere che l’amore si puo’ dividere in ben quattro parti...parti che ognuna ne distingue...(per chi e’ mostrato questo AMORE)
Aga’pe e’; un amore che si da’ e si prova per tutti in generale...incluso anche i nostri nemici.
Filia...e’; e dovrebbe essere solo per i piu’ intimi...(AMICI)
Storge’... dovrebbe ed e’ quell’amore che si dovrebbe avere verso i nostri piu’ stretti (PARENTI).
E’ros...e’; quell’amore che c’e’ solo fra marito e moglie...(Romantico-Sensuale).
Salomone torna a Gerusalemme con gran pompa. Questo gran Re...potrebbe avere, autorita’ d’avere qualsiasi ragazza-donna della citta MAH!!! NON LA SULAMITA.
L’esperienza con il re Salomone è per la Sulamita una vera prova che supera con successo. Non è instabile nell’amore e nella virtù, come una porta che gira facilmente sui cardini e che dev’essere sbarrata con una tavola di cedro per impedire che si spalanchi a qualcuno indesiderato o corrotto. No, la ragazza trionfa sugli allettamenti del re, ergendosi come un muro contro tutte le attrazioni materiali del mondo.
Salomone loda la bellezza della ragazza, ma lei lo respinge e afferma la propria devozione al pastore. Incapace di conquistare il suo amore,
La Sulamita è come “un giardino sbarrato”. Nell’antico Israele spesso un giardino era simile a un parco, un vero paradiso con una buona sorgente d’acqua e una varietà di ortaggi, fiori e alberi. Di solito era cinto da una siepe o da un muro e vi si poteva entrare solo attraverso una porta sprangata. Per il pastore, la bellezza e la purezza morale della Sulamita sono come un giardino di rara bellezza, che produce ottima frutta, emana profumi deliziosi ed è piacevolmente tonificante. Lei non prova sentimenti d’affetto per qualsiasi uomo, perché è casta, simile a “un giardino sbarrato” agli indesiderati intrusi e aperto solo al suo legittimo proprietario. In quanto a rettitudine morale e lealtà.
“L’amore è forte come la morte . . . Il suo divampare è come il divampare del fuoco, la fiamma di Iah”.
L’umile Sulammita era una ragazza schiva, ma agli occhi del pastore che l’amava era una ragazza speciale. “Io sono un semplice zafferano della pianura costiera, un giglio dei bassopiani”, disse lei. Di diverso avviso era il pastore, che replicò: “Come un giglio tra erbacce spinose, così è la mia compagna tra le figlie”.
Ma notate la stima che la Sulammita aveva del pastore. “Come un melo tra gli alberi della foresta”, disse la ragazza, “così è il mio caro fra i figli”. Non era solo uno dei tanti alberi della foresta. Il suo pastore senza dubbio doveva essere un giovane dall’inclinazione spirituale.
Se un uomo [come Salomone] desse tutte le cose di valore della sua casa per l’amore, la gente positivamente le disprezzerebbe”. Proprio vero! L’amore non si può comprare. Ma il vero amore è forte come la morte, la quale esige immancabilmente la vita dell’umanità condannata. Sì, e nella sua insistenza sull’esclusiva devozione tale amore è inflessibile come lo è lo Sceol, la tomba, nel reclamarne i corpi. Che dire della “fiamma di Iah”? Uno studioso biblico disse una volta: “Le fiamme d’amore accese nel cuore umano emanano da Geova”, l’Iddio d’amore che ha dotato l’uomo di questa splendida facoltà. L’amore sincero è veramente durevole, leale, incrollabile.
Ecco; io ora mi mando e vi raccomando il mio amore Agape e Filia contemporaneamente...a tutti in generale e in particolare quelli che mi "conoscono". Con tutto il bene e l’amore del mondo, Mazzei, (Emigrato-Integrato)