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COSTITUZIONE, POLITICA, LINGUA, E COMUNICAZIONE ....

CHI E’ IL SOVRANO IN ITALIA? DAL 1994 CE NE SONO "DUE". MICHELE CILIBERTO COMINCIA A CHIEDERSELO, OGGI (2009). Un suo invito a rileggere, oltre che Gramsci, Tocqueville - a cura di Federico La Sala

NEL 1994, CON IL PARTITO "FORZA ITALIA", E’ NATO ANCHE IL "NUOVO" PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Il sonno della ragione costituzionale ha generato mostri...
sabato 24 ottobre 2009 di Federico La Sala
[...] Per riuscire a contenere i processi patologici delle democrazie ci vuole ben altro e soprattutto è necessario individuare nuove forme di comunicazione fra “governanti” e “governati” e nuove relazioni fra democrazia diretta e democrazia rappresentativa attivando nuovi contrafforti nei confronti delle dinamiche dispotiche e nuove forme di equilibrio e di bilanciamento dei poteri.
Come diceva Montesquieu, si può essere tutti uguali e tutti servi; per (...)

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> CHI E’ IL SOVRANO IN ITALIA? DAL 1994 CE NE SONO "DUE". ---- Una crisi dello stato, pericolosa (di Valentino Parlato).

sabato 31 ottobre 2009

Una crisi dello stato, pericolosa

di Valentino Parlato (il manifesto, 30.10.2009)

A ben vedere nella nostra Italia siamo a una crisi dello Stato, non dico dello stato democratico, ma dello stato in quanto tale. Provo a segnalarne i sintomi. Mai in Italia, a mia memoria, c’era stata una grande manifestazione di protesta della polizia. Cortei e slogan contro il governo e i suoi ministri. E ora si «sospende» il parlamento. Mai, almeno in queste forme, c’era stato un conflitto così esplicito e violento tra il governo e la magistratura, tra l’esecutivo e il potere giudiziario (il potere legislativo, allo stato attuale, è un non potere e questo aggrava la situazione).

Una crisi dello stato è - è stato sempre - un affare serio, dal quale di solito si esce o con una rivoluzione o, com’è probabile, dati i tempi, con una controrivoluzione, con una messa in frigorifero della democrazia. Preoccupa così non poco che sia stata decisa la sospensione del parlamento per dieci giorni perché il governo deve aggiustare la riforma finanziaria per la quale ha fatto solo promesse. Mai come in questi tempi è stato così evidente il rapporto tra crisi della politica, dei grandi obiettivi e ideali, e crisi della democrazia. Senza democrazia la politica si riduce ad affari privati di gruppi di potere, e questa caduta in basso della politica mortifica, porta sempre più in basso il valore della democrazia.

In questa situazione anche la caduta di Berlusconi (magari per la scarlattina) fa prevedere, temo, un ulteriore disordine con esiti deboli e autoritari e potenzialmente molto più autoritari nella debolezza crescente della politica e della democrazia. Un potere legislativo debole e burocratizzato, con la polizia che scende in piazza per protestare e la magistratura sotto attacco di un esecutivo personalizzato - in una persona malata - non annunciano niente di buono. A meno che queste proteste democratiche dentro lo stato non si saldino con le nuove emergenze e istante sociali.

Ps. I magistrati accusati da Berlusconi di essere comunisti hanno replicato affermando che le loro toghe sono rosse sì ma del sangue versato nell’adempimento del loro dovere. Verità sacrosanta. Ma, vorrei aggiungere: comunisti non è un insulto. È una lunga storia che non è finita e noi del manifesto che continuiamo a definirci «quotidiano comunista» non pensiamo affatto di autoinsultarci.


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