OLTRETEVERE di Giacomo Galeazzi *
28/10/2009 - «Ancora una volta una decisione di Benedetto XVI torna a essere dipinta con tinte forti, precostituite e soprattutto lontanissime dalla realtà. A farlo è purtroppo, di nuovo, Hans Kung, il teologo svizzero suo antico collega e amico, che lo stesso Papa nel 2005, solo cinque mesi dopo la sua elezione, volle incontrare, in amicizia, per discutere delle comuni basi etiche delle religioni e del rapporto tra ragione e fede», stigmatizza il quotidiano vaticano.
"False accuse al Papa"
Le accuse del teologo svizzero Hans Kung al Papa di aver pescato negli ambienti tradizionalisti dell’anglicanesimo e di aver rotto con l’ecumenismo mettendo in atto una sorta di «pirateria non ecumenica di sacerdoti cui viene risparmiato persino il medioevale obbligo del celibato», scrive l’Osservatore Romano.
di GIACOMO GALEAZZI *
L’Osservatore romano replica al teologo Hans Kueng che critica aspramente il Papa per la decisione di accogliere nella Chiesa cattolica i tradizionalisti anglicani. "Ancora una volta una decisione di Benedetto XVI torna a essere dipinta con tinte forti, precostituite e soprattutto lontanissime dalla realtà«, afferma il direttore del quotidiano della Santa Sede in un editoriale di prima pagina intitolato ’Lontano dalla realtà’. »
A farlo è purtroppo, di nuovo, Hans Kueng, il teologo svizzero suo antico collega e amico, che lo stesso Papa nel 2005, solo cinque mesi dopo la sua elezione, volle incontrare, in amicizia, per discutere delle comuni basi etiche delle religioni e del rapporto tra ragione e fede. E questo - sottolinea Gian Maria Vian - benché nel 1979, agli inizi del pontificato di Giovanni Paolo II, Kueng fosse stato sanzionato per alcune sue posizioni dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (allora guidata dal cardinale croato Franjo èeper) che, al termine d’un procedimento iniziato negli ultimi anni di Paolo vi, dichiarò di non poterlo considerare un teologo cattolico«.»
Da allora - prosegue il direttore del foglio vaticano - più volte, Kueng, infallibilmente ripreso da influenti media, è tornato a criticare, con asprezza e senza fondamento, Benedetto XVI. Come fa adesso - rilanciato con clamore in Inghilterra da ’The Guardian’ e in Italia da ’la Repubblicà, che certo non resteranno le uniche testate nel mondo a pubblicare il suo articolo - a proposito dell’annuncio, davvero storico, da parte della Santa Sede della prossima costituzione di strutture canoniche che permetteranno l’entrata nella comunione con la Chiesa cattolica di molti anglicani. Un gesto che è volto a ricostituire l’unità voluta da Cristo e riconosce il lungo e faticoso cammino ecumenico compiuto in questo senso, ma che viene distorto e rappresentato enfaticamente come se si trattasse di un’astuta operazione di potere da leggersi in chiave politica, naturalmente di estrema destra«.»
Non vale proprio la pena - afferma Vian - sottolineare le falsità e le inesattezze di questo ultimo scritto di Kueng, i cui toni ancora una volta non fanno onore alla sua storia personale e in alcuni tratti rasentano la comicità, ignorando volutamente i fatti e arrivando persino a dileggiare il primate anglicano, che ha firmato una dichiarazione congiunta con l’arcivescovo di Westminster. Purtroppo però l’articolo del teologo svizzero circolerà molto e contribuirà a una rappresentazione tanto fosca quanto infondata della Chiesa cattolica e di Benedetto xvi. Per riassumere l’attuale situazione a cui sarebbe giunta con l’attuale Papa la Chiesa cattolica Küng scrive che si tratta di una tragedia. Non occorre scomodare termini tanto iperbolici per definire il suo articolo - conclude il direttore dell«Osservatore romanò - anche se resta molta amarezza di fronte a questo ennesimo gratuito attacco alla Chiesa di Roma e al suo indiscutibile impegno ecumenico».