Lascia la leader dei luterani trovata ubriaca al volante
I suoi 14 vescovi l’hanno difesa ma la Kaessmann ha deciso di dare le dimissioni
di Andrea Tarquini (la Repubblica, 25.02.2010)
BERLINO - Crolla per un affaire minuscolo, l’eroina della Chiesa luterana e di molte donne tedesche, quella che quasi sembrava la seconda donna più potente di Germania dopo Angela Merkel. La vescovo Margot Kaessmann, presidente del sinodo della Chiesa evangelica e titolare della diocesi di Hannover, si è dimessa ieri sera da ogni incarico dopo che era stata fermata dalla polizia e sorpresa in guida in stato d’ebbrezza. Il suo probabile successore sarà di nuovo un uomo, Nikolaus Schneider, dal 2003 numero uno della chiesa protestante in Renania.
Ancora giovane (51 anni), iperattiva, coraggiosa - ha retto uno dopo l’altro i colpi del divorzio e della lotta contro il cancro - Margot Kaessmann ha preso l’iniziativa contro il parere del vertice della Chiesa protestante. Il quale, poche ore prima, le aveva confermato piena fiducia. Non le è bastato. Ha preferito assumersi ogni responsabilità fino in fondo, e ha convocato di corsa una conferenza stampa. «Ho commesso un grave errore, che deploro nel modo più profondo. Ma non sono in condizione di restare in carica con la necessaria autorità. Mi spiace di deludere molti, ma ne va della mia coerenza. mi sono detta "va dove il cuore ti dice di andare"».
Da oggi, quindi, la popolarissima "Demi Moore dei luterani" è soltanto pastore protestante, e non si sa ancora in quale chiesetta di provincia andrà a curare i fedeli e a predicare. «Almeno so per esperienza che per quanto tu possa cadere in basso, non cadrai mai troppo in basso perché le mani di Dio ti colgano e ti sorreggano», ha detto.
Margot Kaessmann, alla guida della Chiesa evangelica da fine anno, si era subito distinta per la popolarità estrema (quando diceva messa riempiva le chiese, in un paese sempre più secolarizzato) e per il coraggio quasi sfacciato con cui sfidava il governo: sull’Afghanistan, da cui chiedeva il ritiro, o sui tagli al welfare, che condannava. Ma l’altra sera a Hannover, al volante della Phaeton di servizio, è passata col rosso. Fermata, è risultata positiva all’etilometro. In commissariato è stata sottoposta a un prelievo di sangue. Aveva una percentuale di alcol dello 0,154, tripla rispetto a quella concessa. Rischia ora un procedimento penale.
Le sue dimissioni sono state uno shock per tutto il paese. «Per lei la scelta è giusta, per noi fedeli, per il protestantesimo, è sbagliata», ha detto il teologo critico Friedrich Schorlemmer. E da parte cattolica il presidente della Conferenza episcopale tedesca, vescovo Robert Zollitsch è stato il primo a rammaricarsi per l’uscita di scena della "papessa luterana".