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CHIESA ANGLICANA E ANNO SACERDOTALE DELLA CHIESA CATTOLICA. DOPO L’ANNO DELLA PAROLA (2008), L’ANNO DEL SACERDOTE DI "MAMMONA" ("CARITAS"), SECONDO LA TEOLOGIA DEL "LATINORUM" VATICANO ( "Deus caritas est", "Caritas in veritate")!!!

BENEDETTO XVI, UN PESCATORE PIRATA. La fame di potere di Roma divide la cristianità e nuoce alla sua chiesa. Un "urlo" di Hans Kung - a cura di Federico La Sala

È una tragedia: dopo le offese già arrecate da Papa Benedetto XVI agli ebrei e ai musulmani, ai protestanti e ai cattolici riformisti, ora è la volta della Comunione Anglicana.
sabato 31 ottobre 2009 di Federico La Sala
[...] Dopo il Concilio molte conferenze episcopali,
innumerevoli pastori e credenti hanno chiesto l’abrogazione del divieto medioevale di matrimonio
per i sacerdoti, che sottrae parroci già quasi a metà delle nostre parrocchie. Ma non fanno che urtare
contro il rifiuto caparbio e ostinato di Ratzinger. Ed ora i preti cattolici devono tollerare accanto a sé
pastori convertiti sposati? Cosa devono fare i preti che desiderano il matrimonio, forse farsi prima
anglicani, sposarsi, e poi (...)

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> BENEDETTO XVI, UN PESCATORE PIRATA. ---- IL J’ACCUSE CONTRO BENEDETTO XVI. Il "New York Times" contro il Papa.

venerdì 2 luglio 2010

IL J’ACCUSE CONTRO BENEDETTO XVI

Il "New York Times" contro il Papa

Papa Benedetto XVI è oggetto di pesanti accuse da parte del New York Times

Per il quotidiano "ci fu rimozione ed esplicito ostruzionismo sui casi di violenze sessuali" *

NEW YORK Dopo la decisione della Corte Suprema americana sulla possibilità di processare la Santa Sede per un caso di molestie sessuali perpetrate dal clero locale, il New York Times torna oggi ad affrontare lo scandalo degli abusi con un lungo articolo che prende in esame il ruolo svolto da Benedetto XVI prima e dopo essere diventato Papa. E l’autorevole quotidiano statunitense in prima pagina sottolinea come «il futuro papa è stato parte della cultura della non responsabilità, della rimozione, di rinvii cavillosi ed esplicito ostruzionismo» da parte della Chiesa.

«Più di ogni altro responsabile del Vaticano, fatta eccezione per Giovanni Paolo II, il Cardinale Joseph Ratzinger», al tempo in cui era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, «avrebbe potuto prendere misure decisive negli anni ’90 per evitare che lo scandalo (della pedofilia, ndr) si diffondesse come una metastasi da un paese all’altro, crescendo in proporzioni tali da minacciare adesso di consumare il papato», scrive il New York Times.

Il quotidiano ricorda come il Vaticano abbia tenuto un «meeting segreto» nel 2000 - dopo le ripetute preoccupazioni espresse dai vescovi anglosassoni sull’argomento - che l’anno successivo produsse la decisione di attribuire all’allora Cardinale Joseph Ratzinger l’autorità di occuparsi direttamente dei presunti scandali.

Ma il New York Times ricorda che l’ufficio guidato dal futuro pontefice, la Congregazione per la Dottrina della Fede, «aveva assunto già la competenza sui casi di abusi sessuali da circa 80 anni, nel 1922». «Ma per i due decenni in cui è stato a capo di quell’ufficio, il futuro papa non ha mai affermato quella autorità», aggiunge il quotidiano.

Il New York Times ricorda poi che «come Papa, Benedetto ha incontrato le vittime di abusi sessuali per tre volte», ma il quotidiano non manca di sottolineare che «oggi la crisi degli abusi sta divampando nel cuore cattolico dell’Europa» e «il Vaticano sta rispondendo ancora agli abusi dei preti con il suo (personale, ndr) ritmo, mentre è assediato da un mondo esterno che vuole che si muova più velocemente e con più decisione».

* La Stampa, 2/7/2010


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