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LA CARTA D’IDENTITA’ ITALIANA, LA COSTITUZIONE, E IL DELITTUOSO SOGNO POLITICO DEL CITTADINO BERLUSCONI: PRESA LA PAROLA "ITALIA", FONDATO IL PARTITO "FORZA ITALIA", FARE DI TUTTO IL PAESE IL SUO "STATO PERSONALE" ...

IL TORO, IL MALE MINORE, FINI, BERLUSCONI, LO ZEN E LA MOTOCICLETTA. Una nota di Barbara Spinelli - a cura di Federico La Sala

PRESIDENTE NAPOLITANO, IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI. Un invito e un appello a fare luce, a fare giorno
lunedì 16 novembre 2009 di Federico La Sala
[...] il male minore è una trappola, se il suo essere anfibio e la miopia del pragmatismo son taciuti. Il male assoluto, paradossalmente, attenua la vigilanza: «Chi sceglie il male minore dimentica rapidamente d’aver scelto a favore del male», dice la Arendt. Dimentica che l’eroe delle tragedie greche è sempre alle prese con un dilemma: con due mali più o meno terribili, con le due corna del toro infuriato. La via di Robert Pirsig, evocata da Weizman, è non privilegiare un corno piuttosto (...)

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> IL TORO, IL MALE MINORE, FINI, BERLUSCONI, LO ZEN E LA MOTOCICLETTA. ---- Riforme, Fini alla maggioranza: "Regole non si fanno a proprio piacimento".

lunedì 16 novembre 2009


-  Il presidente della Camera invoca una "condivisione" sul cambiamento
-  delle regole del gioco. "Basta con la campagna elettorale permanente"

-  Riforme, Fini alla maggioranza
-  "Regole non si fanno a proprio piacimento"
*

ROMA - "La maggioranza non può fare le regole a proprio piacimento". Il presidente della Camera Gianfranco Fini interviene a Prato sul tema delle riforme ed invita la coalizione di governo a cercare una "condivisione" con l’opposizione nella modifica delle regole del gioco.

Una riscrittura delle regole, secondo Fini, deve essere ’’quanto più possibile condivisa’’ perché non deve accadere che ’’ogni maggioranza modifica a proprio piacimento quelle che sono le regole del vivere civile’’. ’’Riscrivere le regole - ha insistito - deve necessariamente comportare l’impegno per una riscrittura che sia quanto più possibile condivisa perché le regole riguardano tutti, perché le istituzioni della Repubblica sono le istituzioni di ogni italiano’’.

Infatti, secondo Fini, ’’sarebbe certamente un momento difficile per il nostro Paese quello in cui dovesse affermarsi il principio che in una democrazia dell’alternanza ogni maggioranza modifica a proprio piacimento quelle che sono le regole del vivere civile, le regole che devono impegnare tutti gli italiani’’.

Quanto poi al come realizzare le riforme, la terza carica dello Stato ha ricordato che ’’è proprio la nostra Costituzione a indicare con chiarezza le modalità attraverso le qualiè possibile modificare la Costituzione: è certamente possibile farlo avvalendosi di maggioranze ordinarie, ma in quel caso si è sottoposti all’esame dell’unico soggetto che in una democrazia è sovrano, il corpo elettorale’’. E, ha ricordato, ’’l’esperienza recente deve insegnare a tutti che se vogliamo riforme condivise in grado di gettare solide basi di credibilità delle istituzioni per il prossimo futuro, non ci si deve stancare di cercare il confronto ed evidenziare positivamente quello che può unire mettendo in disparte o in secondo piano tutto ciò che può dividere’’.

Venendo poi ad affrontare il tema delle riforme strutturali, Fini ha invitato a passare ’’dalle parole ai fatti’’ su temi importanti quali le infrastrutture, l’energia, le scarse opportunità per i giovani, auspicando anche in questo caso a un rapporto collaborativo tra le parti politiche perché ’’il Paese non può continuare a dilaniarsi come in una perenne campagna elettorale’’.

* la Repubblica, 16 novembre 2009


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