[...] «In base ai confronti svolti, oggi sono convinta che le tracce di scrittura identificate sul lino della Sindone possano appartenere ad un testo derivato direttamente o indirettamente dai documenti originati fatti produrre per la sepoltura di Yeshua ben Yosef Nazarani, più noto come Gesù di Nazareth detto il Cristo». È questo il sasso lanciato nello stagno della scienza della Sindone, il celebre (e discusso) sudario di Cristo conservato a Torino, da una storica di recente balzata agli (...)

La migliore valutazione della "sindone" fu fatta da Rebecca Jackson, studiosa ebrea di rituali funebri giudaici. Si tratta di un hasadeen hakadosh o velo pietoso, usato dai becchini: con esso si trasportava il corpo del condannato a morte al luogo della sepoltura degli empi. Questa era in un luogo separato dalle normali tombe per i buoni ebrei Nel cap 53 di Isaia c’è la profezia secondo cui al messia sarebbe stata destinata una sepoltura da nobile procuratagli da un ricco. Quella "sindone", anche se fosse del I secolo, è contraria alla sepoltura di Gesù assicuratagli da Giuseppe di Arimatea e da Nicodemo; due dottori e membri del sinedrio ebraico, suoi discpoli e in disaccordo con l’ingiusto trattamento inflitto a Gesù dai loro colleghi. Non c’è altro da dire se non che Gesù, casomai fosse stato sepolto infilato o avvolto in quel telo, non sarebbe nemmeno da considerare "cristo o messia". La chiesa cattolica sbaglia grandemente a permettere l’ostensione e il culto di quel telo che denigra la figura del Signore.€