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ANTROPOLOGIA, TEOLOGIA, E FILOLOGIA. La logica di "Mammasantissima" e "Mammona" ("Deus caritas est") o la logica dell’Amore ("Deus charitas est") di Giuseppe, Maria, e Gesù?!!

L’IMMACOLATA CONCEZIONE, LA PIENA DI GRAZIA, E LA GRAMMATICA PER CAPIRE L’UMANITA’ E PARLARE LA LINGUA DI OGNI ESSERE UMANO. Una nota di Ermes Ronchi - a cura di Federico La Sala

L’angelo Gabriele, rivolgendosi alla Vergine di Nazaret, dopo il saluto "chaire", "rallegrati", la chiama "kecharitoméne", "piena di grazia" (Giovanni Paolo II, 1996).
martedì 8 dicembre 2009
[...] «Vergine, se tu non riappari / anche Dio sarà triste» (Turoldo). Se tu non riappari come alfabeto di speranza, come modello d’umano, il cristianesimo si fa triste, impoverito di tutta la dimensione gioiosa e danzante del Magnificat, della dimensione gratuita e festosa del vino di Cana, di un Dio che privilegia non lo sforzo, ma il dono. Si impoverisce del primo annuncio dell’angelo a Maria: «Kaire, sii lieta, sii felice, tu sei colmata di grazia» [...]
LA PIENA DI GRAZIA UN (...)

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> L’IMMACOLATA CONCEZIONE ... PIAZZA DI SPAGNA: BENEDETTO XVI SULL’INQUINAMENTO DELLO SPIRITO E LA VITTORIA DELLA GRAZIA SUL PECCATO (di Giacomo Galeazzi - "Media intossicano coscienze"). .

martedì 8 dicembre 2009

C’è «l’inquinamento dell’aria, che in certi luoghi della città è irrespirabile», ma c’è anche «un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso. È l’inquinamento dello spirito», afferma il Pontefice

"Media intossicano coscienze"

Benedetto XVI ha voluto «rendere omaggio pubblicamente» alle tante persone impegnate in varie forme a «rispondere al male con il bene e che «raramente fanno notizia».

di GIACOMO GALEAZZI (La Stampa, 8/12/2009)

Le responsabilità etiche dei media sono state richiamate oggi dal Papa nel discorso pronunciato in piazza di Spagna in occasione del tradizionale omaggio dell’8 dicembre alla statua dell’Immacolata. «Ogni giorno - ha denunciato Benedetto XVI - attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono».

«Nella città vivono o sopravvivono - ha continuato il Pontefice - persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finchè la notizia e l’immagine attirano l’attenzione. È un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà».

Per Papa Ratzinger, «c’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perchè ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto».«I mass media - ha rilevato il Papa con amarezza - tendono a farci sentire sempre ’spettatorì, come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece - ha scandito - siamo tutti ’attorì e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri. Spesso ci lamentiamo dell’inquinamento dell’aria, che in certi luoghi della città è irrespirabile. È vero: ci vuole l’impegno di tutti per rendere più pulita la città. E tuttavia c’è un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso: è l’inquinamento dello spirito; è quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia».

Nel suo discorso, il Papa tedesco non ha fatto nessun riferimento diretto a fatti di cronaca, ma è facile immaginare che la vicenda del presidente della Regione Lazio lo abbia molto impressionato, anche perchè ogni anno Piero Marrazzo era ovviamente tra le autorità che accolgono il Papa in piazza di Spagna (oggi al suo posto c’era il vice presidente Esterino Montino, con il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e il cardinale vicario Agostino Vallini). Ed è probabile che proprio il grande spazio dedicato dai media alla vicenda e ai suoi protagonisti (il politico e i trans dati in pasto all’opinione pubblica) abbia spinto il Vescovo di Roma al monito di oggi.

Attraverso l’ottica distorta dei media, ha osservato infatti davanti a una folla attonita, «vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili». «Maria Immacolata - ha ricordato Benedetto XVI - ci aiuta a riscoprire e difendere la profondità delle persone, perchè in lei vi è perfetta trasparenza dell’anima nel corpo. È la purezza in persona, nel senso che spirito, anima e corpo sono in lei pienamente coerenti tra di loro e con la volontà di Dio. Voglio rendere omaggio pubblicamente - ha soggiunto - a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell’amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia. Uomini e donne di ogni età, che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di più rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la società».

«Cari amici romani, e voi tutti che vivete in questa città - ha invocato il Pontefice rivolto ai circa 20 mila presenti che nonostante la pioggia affollavano oggi pomerigio piazza di Spagna, piazza Mignanelli, via Condotti e via Frattina - mentre siamo affaccendati nelle attività quotidiane, prestiamo orecchioalla voce di Maria. Ascoltiamo il suo appello silenzioso ma pressante. Ella dice ad ognuno di noi: dove ha abbondato il peccato, possa sovrabbondare la grazia, a partire proprio dal tuo cuore e dalla tua vita».

Così la città, ha assicurato, «sarà più bella, più cristiana, più umana».«La città - ha continuato il Papa con voce ferma - è fatta di volti, ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro profondità. Nel cuore delle città cristiane, Maria costituisce una presenza dolce e rassicurante. Con il suo stile discreto dona a tutti pace e speranza nei momenti lieti e tristi dell’esistenza. Nelle chiese, nelle cappelle, sulle pareti dei palazzi: un dipinto,un mosaico, una statua ricorda la presenza della Madre che veglia costantemente sui suoi figli. Anche qui, in Piazza di Spagna, Maria è posta in alto, quasi a vegliare su Roma».

«Cosa dice Maria alla città? Cosa ricorda a tutti con la sua presenza?», si è chiesto il Pontefice teologo. «Ricorda -è stata la risposta - che ’dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazià. Ella è la Madre Immacolata che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura, Gesù ha vinto il male; l’ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio». «Quanto abbiamo bisogno - ha concluso - di questa bella notizia. La città ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili».


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