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Chiesa ed Eucharistia. Il comandamento dell’amore e la norma personalistica ....

Amore e responsabilità (Karol J. Wojtyla) - e "caritas" (J. Ratzinger) !!! Fonti cattoliche a confronto, in chiave dialettico-polemica. Ripreso Giovanni Paolo II, l’ennesimo affondo per il dibattito - di Federico La Sala

Il magistero del "Deus caritas est" ("Dio caro-prezzo è") o il magistero del "Deus charitas est" ("Dio è Amore")?!
lunedì 6 marzo 2006 di Emiliano Morrone


AMORE E RESPONSABILITA’
di Karol Wojtyla - Giovanni Paolo II *
L’INDICE DEL LIBRO
I. La persona e la tendenza sessuale
Analisi della parola “godere”
1. La persona soggetto e oggetto dell’azione
2. Primo significato della parola “godere”
3. “Amare” contrapposto a “usare”
4. Secondo significato della parola “godere”
5. Critica dell’utilitarismo
6. Il comandamento dell’amore e (...)

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> di Federico La Sala - Fonti cattoliche a confronto, in chiave dialettico-polemica

martedì 14 marzo 2006

P. S.

AMORE E RESPONSABILITA’, AL DI LA’ DELL’ “EDIPO”.

La ‘lezione’ di un matrimonio.

di Federico La Sala

In una piccola chiesa cattolica di un piccolo comune, ai margini di Milano, in Italia, ieri, 11.03.2006, alle ore 11, è avvenuta la celebrazione del matrimonio di una coppia di giovani sposi - assolutamente inedito e straordinario! La sposa è già ‘in attesa’ - quasi all’ottavo mese di gravidanza; e gli sposi sanno già di che sesso è il nascituro e gli hanno dato già il nome. Il prete, che sa tutto (come i genitori dello sposo e della sposa), officia il rito con grande serenità e saggezza - in spirito di verità e amore. Parla agli sposi in modo chiaro e limpido - sul piano religioso e, alla fine, anche sul piano civile (del diritto di famiglia e della Costituzione Italiana). Il figlio che entrambi aspettano - dice agli sposi e a tutti i presenti - svela loro il segreto della Trinità: nel mettere al mondo un nuovo essere umano, essi comprendono che Chi li ha fatti incontrare è stato Dio, che il nome del “Padre Nostro”, di Dio, è “Amore”, e che essi - tutti e due, padre e madre, sono “figli del figlio” (come Maria e Giuseppe di Gesù ... essi stessi del loro stesso figlio, e dice anche il nome del piccolo - già deciso dai genitori - che a breve nascerà). Essi, gli sposi (secondo il nuovo rito) sono i “sacerdoti” del loro stesso matrimonio e li invita a scambiarsi gli anelli - lo sposo: “io accolgo te”, la sposa: “io accolgo te”..... In alto, dietro l’altare, la luce del sole illumina la vetrata ... e la colomba dello Spirito Santo, del “Padre nostro”! Si esce, il vento soffia ... che porti un pò di questo spirito di questa piccola nuova chiesa e del suo modesto e saggissimo sacerdote (nella predica ha parlato dei suoi genitori - del loro grande amore, della loro differenza di età, dei suoi cinque fratelli, ecc.) nella Basilica di S. Pietro!!! Che tutti e tutte - figli e figlie, padri e madri, .... laici e religiosi, ricordino e riprendano la lezione di Matteo (Mt., 23. 9): non chiamate nessuno “Padre” sulla Terra. Chi lo sa?! Da Milano, di nuovo, forse, per l’Italia e la Chiesa, il cristianesimo e la democrazia, l’indicazione di un nuovo cammino - non all’indietro, ma in avanti, al di là di Costantino e del IV secolo! (12.03.2006)

Federico La Sala


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