Caro Francesco,
più volte nei miei articoli ho trattato il tema della televisione. Condivido appieno quello che dici, per cui mi dispiaccio. Specie difronte alle risposte che sovente vengono date "si offre quel che si chiede" o "il popolo non vuole ciò che è impegnato o serio", confondendo causa ed effetto. Penso più semplicemente che chi gestisce la televisione deve fare i conti con un’economia spietata, per resistere alla quale è necessario adeguarsi agli standard, concorrendovi. E’ opinione riconosciuta che di fronte a un modello vincente dal punto di vista del successo, gli altri, invece che superarlo, preferiscono riprodurlo, per questioni di comodità. Anche a costo di seguire un modello negativo. Questo è avvenuto con i reality. Ancora una volta strumentalizzando l’uomo, non solo - o tanto - colui che rendere pubblica la sua vita privata (che è una sua scelta), ma quello che per curiosità si lascia ingannare sacrificando la sua vita pubblica (se non è partecipativa alle tematiche politiche in senso lato) rendendola super-privata, cioè sola e ininfluente.
Vincenzo Tiano