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SVOLTA IN FRANCIA. DALLA CARITÀ ("CHARITE’") DI PASCAL ALLA CARITA’ DI PAPA RAZTINGER ("DEUS CARITAS EST", 2006), DALLA CHIAREZZA DI CARTESIO ALLA "CONFUSIO-NE" ("COMMUNIO") DI J.-L. MARION ....

IL PRESIDENTE SARKOZY E IL FILOSOFO J.-L. MARION: DALL’ACCOGLIENZA DELLA DIVERSITÀ ALLA DIFESA DELL’IDENTITÀ, ’NAZIONALE’ E ’CATTOLICA’. Sul tema, un articolo di Philippe Bernard ("Le Monde"), di Marcel Neusch ("La Croix") e un’intervista di Isabelle de Gaulmyn a Marion ("La Croix") - a cura di Federico La Sala

Il messaggio subliminale dell’ “identità nazionale” - quello dell’ostilità verso le persone di origine straniera - si ritiene più rassicurante per l’elettore
martedì 26 gennaio 2010
[...] Le incertezze politiche e la crisi economica hanno probabilmente avuto ragione delle convinzioni
del capo dello Stato. Con una disoccupazione galoppante e delle elezioni regionali difficili in
prospettiva, non era più il caso di sostenere un discorso suscettibile di essere percepito come
favorevole alla promozione, anche sul lavoro, di persone provenienti dall’immigrazione.
Il messaggio subliminale dell’ “identità nazionale” - quello dell’ostilità verso le persone di (...)

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> IL PRESIDENTE SARKOZY E IL FILOSOFO J.-L. MARION --- Parigi approva le nozze gay. Passa la riforma di Hollande. Ora il testo all’esame del Senato.

mercoledì 13 febbraio 2013


-  «Sì, lo voglio»
-  Parigi approva le nozze gay
-  329 voti a favore, 229 contrari: passa la riforma di Hollande
-  Ora il testo all’esame del Senato

di Marco Mongiello (l’Unità, 13.02.2013)

BRUXELLES Dopo più di dieci giorni di intensa battaglia parlamentare l’Assemblea nazionale francese ha approvato il progetto di legge «matrimonio per tutti» che introduce le nozze e le adozioni per gli omosessuali. Il 2 aprile il testo della normativa passerà al vaglio del Senato. Il voto finale è arrivato alle cinque di pomeriggio di ieri. Con 329 «sì» e 229 «no» l’Assemblea nazionale ha concluso la lunga maratona parlamentare iniziata il 29 gennaio.

I conservatori dell’Ump, il partito dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, hanno utilizzato tutti i cavilli delle regole parlamentari per fare ostruzionismo. I deputati della sinistra però sono rimasti compatti restando in aula fino a notte per diversi giorni e ieri hanno potuto celebrare la vittoria, anche se non definitiva, della prima grande riforma sociale introdotta dal presidente francese François Hollande dalle sue elezioni a maggio dell’anno scorso.

«Questo è il voto dell’orgoglio», ha dichiarato il portavoce dei deputati socialisti Thierry Mandon, «orgoglio di permettere alla Repubblica di fare un passo da gigante verso l’uguaglianza dei diritti e di portare a termine una battaglia di 30 anni, orgoglio di aver partecipato pienamente al dibattito, di giorno come di notte, senza aver utilizzato alcun artificio di procedura».

IL 24 MARZO DESTRA IN CORTEO

Per il 24 marzo, poco prima dell’inizio dell’esame del progetto di legge al Senato il 2 aprile, l’opposizione conservatrice ha indetto un’altra manifestazione contro le nozze gay. Tra i deputati dell’Ump però iniziano a contarsi le prime defezioni per una battaglia che risulta sempre più inutile e antistorica. Due parlamentari conservatori, Franck Riester e Benoist Apparu, sono apertamente favorevoli al progetto «matrimonio per tutti». Altri tre, Nathalie Kosciusko-Morizet, candidata potenziale a sindaco di Parigi, Edouard Philippe, deputato e sindaco di Havre, e Pierre Lellouche, deputato di Parigi, hanno scelto di astenersi dal voto. In realtà i conservatori che si sono astenuti o che hanno votato a favore sono di più.

Fin dall’inizio del dibattito il partito di Sarkozy, oggi guidato da Jean-François Copé, aveva esitato a lanciarsi in una battaglia non condivisa dalla maggioranza dei francesi, che secondo i sondaggi sono in larga parte favorevoli alle nozze gay. Già nel 1999 la battaglia conservatrice contro i Pacs (Pacte civil de solidarité), che hanno rappresentato un primo riconoscimento giuridico delle unioni fra omosessuali, si è conclusa con una sonora batosta.

Quando lo scorso 7 novembre il ministro della Giustizia Christiane Taubira ha presentato il progetto di legge «matrimonio per tutti» è stato il clero francese a mobilitarsi per primo, incoraggiato anche da Papa Ratzinger. Il 17 novembre in occasione della visita dei vescovi francesi Benedetto XVI aveva esplicitamente invitato a «prestare attenzione ai progetti di leggi civili che possono attentare alla tutela del matrimonio tra un uomo e una donna». Quello stesso giorno la destra francese dell’Ump ha tenuto la sua prima manifestazione contro i matrimoni omosessuali, unendosi agli integralisti cattolici e all’estrema destra. La mobilitazione è stata poi ripetuta il 13 gennaio, quando a Parigi sono arrivati quasi un milione di manifestanti. Visti i sondaggi a favore delle nozze gay però la battaglia dei conservatori ha puntato soprattutto sulla contrarietà alle adozioni, sulle quali la società francese è divisa a metà.

In Europa però i Paesi in cui i matrimoni gay sono riconosciuti continuano ad aumentare. Oltre alle unioni civili, che esistono in dieci Paesi della Ue, i matrimoni omosessuali sono oramai legge in sei Paesi europei: Belgio, Olanda, Svezia, Danimarca, Spagna e Portogallo. Lo scorso 5 febbraio inoltre la Camera dei Comuni britannica, a maggioranza conservatrice, ha approvato con 400 voti a favore e 175 contrari il progetto di legge per introdurre entro l’anno i matrimoni tra persone dello stesso sesso.


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