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PRESIDENTE NAPOLITANO, NELLA REALTA’ E NELLA COSTITUZIONE LA PRIMA PAROLA DI OGNI CITTADINO E DI OGNI CITTADINA E’ " ITALIA" ...

MA L’ITALIA NON C’E’ PIU’: UN POPOLO ALLA GOGNA!!! LA PRIMA PAROLA DELLA COSTITUZIONE "ITALIA" E’ SOTTO "COPYRIGHT" DEL PARTITO DEL CAVALIERE DAL 1994. E SOTTO "COPYRIGHT" E’ ANCHE IL "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! "L’ITALIA SONO IO": AVANTI TUTTA, "FORZA ITALIA"!!! A futura memoria, alcune note - di Federico La Sala

COSTITUZIONALMENTE, FORMALMENTE E LEGALMENTE, RIPRENDERSI LA PAROLA!!!
lunedì 24 maggio 2010 di Federico La Sala
STORIA D’ITALIA (1994-2010). CON un Partito camuffato (e tuttavia autorizzato dalle Istituzioni, non una ma due volte!) da PARTITO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, IL CAVALIERE SFERRA L’ATTACCO AL QUIRINALE E ALLA COSTITUZIONE: "FORZA ITALIA"!, FORZA "POPOLO DELLA LIBERTA’"! - "L’ITALIA SONO IO" E IL DIRITTO E’ "UN DIRITTO AD PERSONAM"!!!
PRESIDENTE NAPOLITANO, A MATERAZZI UNA MULTA, MA A BERLUSCONI CON LA MASCHERA DI "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA" (1994-2010) COSA?! Facciamo chiarezza ... * (...)

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> MA L’ITALIA NON C’E’ PIU’: UN POPOLO ALLA GOGNA!!! ---- AD ADRO, LA SCUOLA LEGHISTA. Il sindaco della cittadina respinge, di fatto, la timida richiesta del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. E il leader della Lega, Bossi, lo sostiene: "Ne ha messi solo troppi".

domenica 19 settembre 2010


-  GIOVANI ITALIANI NEL MONDO (PRIMA CONFERENZA),
-  ATTENTI AL TRUCCO E ALL’INGANNO. E ALLA VERGOGNA!!!
-  Il Presidente della Repubblica Napolitano grida: Forza ITALIA;
-  ma Schifani, Frattini e Fini (nostante Mirko Tremaglia, onore a Lui) gridano per il partito: "Forza Italia"!!!
-  Un gigantesco conflitto d’interessi

-  A "REGIME LEGGERO", FINO ALLA CATASTROFE .... DELLA SCUOLA PUBBLICA E DELLA REPUBBLICA!!!
-  GELMINI PREPARA IL NUOVO ANNO SCOLASTICO DEL REGIME E PROPONE ZERO IN CONDOTTA PER CHI NON PARTECIPA AL RITO MATTUTINO DELL’ALZA BANDIERA E AL CANTO DELL’INNO DEL PARTITO UNICO "Forza Italia"



-  LA SCUOLA "LEGHISTA"

-  Adro, "Toglierò quei simboli
-  Solo se me lo ordina Bossi"

-  Il sindaco della cittadina respinge, di fatto, la timida richiesta del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. E il leader della Lega, Bossi, lo sostiene: "Ne ha messi solo troppi". Il parroco del paese: "Esagerazioni da entrambe le parti". Durissimo attacco alla Gelmini dall’opposizione *

BRESCIA - Il simbolo della "Lega", il "Sole delle Alpi", per ora resta nella scuola di Adro, in provincia di Brescia, intitolata all’ideologo del movimento leghista, Gianfranco Miglio. Resta, anche se il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha chiesto al sindaco della cittadina di rimuovere tutti i simboli.

Resta, perché il primo cittadino di Adro ha implicitamente risposto affermando che a chiederglielo deve essere il leader della Lega, Umberto Bossi: "Se me lo dice lui, rimuovo i simboli non domani, ma ieri. Se li tolgo dalla scuola, però, farò lo stesso con gli edifici pubblici su cui è presente da secoli", ha aggiunto Oscar Lancini. "Sono sorpreso di quello che ho letto sui giornali. Io ho ricevuto comunque i complimenti dei vertici leghisti". In quanto alla lettera della Gelmini, Lancini sostiene che "Non mi è arrivato niente. Non ho letto nulla se non quello che c’è sui giornali. È da ieri che si dice che il ministro ha scritto al sindaco, è scritto su tutti i giornali ma, ad oggi, la verità è che io non ho in mano nessuna lettera".

E il "senatur" non ha perso tempo ad appoggiare, nei fatti, la posizione del sindaco del bresciano: "Forse ne ha messi troppi - ha detto Bossi a chi gli chiedeva se la Gelmini aveva sbagliato o no a chiederne la rimozione - Avrebbe potuto farne uno bello, che bastava". Per confermare poi la sua sostanziale "vicinanza" al primo cittadino, il ministro delle Riforme ha aggiunto: "Questi simboli la Lega li ha fatti diventare politici, ma sono graffiti delle Alpi. E a Brescia ce ne sono tantissimi".

A rincarare la dose c’è anche il ministro dell’Interno, Roberto Maroni: "Condivido quanto sostiene Bossi - ha detto - Intitolare la scuola a Miglio è stata una grande idea, ma io mi sarei fermato lì. Miglio vol dire tutto: è stato l’inventore delle tre macroregioni e quindi anche della Padania".

Una parola di equidistanza, a nome della popolazione della Franciacorta, è venuta invece dal parroco di Adro, don Giammaria Fattorini, nell’intervento che è stato letto oggi in tutte le messe celebrate nel comune: "La mia idea sulla questione, che sento condivisa da molti, è che si sta esagerando da entrambe le parti. Sta esagerando chi ha oggi il potere, dato loro dalla stragrande maggioranza della gente. Ma stanno esagerando anche le minoranze politiche che, avendo dichiarato guerra all’ultimo sangue ai vincitori alle urne, non perdono occasione per dare contro".

Taglia corto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini: "Abbiamo già preso posizione, non c’è da aggiungere altro dopo la lettera inviata al sindaco del paese". E il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, sostiene la linea tenuta dalla Gelmini, anche se non perde l’occasione per una battuta polemica: "Ha fatto bene il ministro, ma mi sarei aspettato che intervenisse prima. I bimbi non appartengono a nessuno e vanno lasciati fuori dalla politica".

Critici verso il ministro Gelmini gli esponenti dell’opposizione. Il senatore Silvio Pedica, dell’Idv, è durissimo: "La Gelmini, costretta dall’opinione pubblica indignata, si muove con una timida lettera in cui chiede di eliminare dalla sucola di Adro la griffe leghista. Questa vicenda evidenzia come il ministro gestisce la scuola in base alle proprie convinzioni personali e ai diktat della sua coalizione politica.
-  "I marchi leghisti - ha aggiunto - non sarebbero dovuti restare neanche un’ora, questi episodi sono precedenti pericolosi inquadrati in un clima politico dove un partito come la Lega, a colpi di incostituzionalità, non riconosce l’unità d’Italia e ingelosendosi di Roma Capitale, dichiara di voler una capitale del nord". Pedica ha quindi concluso: "Regalerò alla Gelmini la carta igienica con il simbolo della Lega, troppo tempo tollerata l’ assurda idea di fare di una scuola un circolo di partito: il ministro Gelmini si deve dimettere".

E Nichi Vendola è ancora più duro: "Abbiamo contato fino a diecimila per avere una parola di buon senso dal Ministro per l’Istruzione, Mariastella Gelmini. Come si può immaginare - ha proseguito - che la discussione oggi sul tappeto sia quella della prospettiva del federalismo solidale, mentre frammenti di scuola pubblica diventano frammenti di scuola padana? Vuol dire che è una presa in giro. Vuol dire che si chiama federalismo quello che in realtà è un processo di separazione e di secessione. Il problema non è solo il tappetino leghista sulla scuola padana, sotto quel tappetino c’è una semina di cultura regressiva: l’idea che il Nord si può salvare se manda alla deriva il Sud. Hanno seminato veleni in questi anni. A noi - ha concluso il governatore pugliese - toccherà fare una lunga bonifica di questa terra avvelenata".

Dello stesso avviso il responsabile giustizia dell’Idv, Luigi De Magistris: "Il ministro dell’istruzione Gelmini è intervenuta in modo debole e fuori tempo massimo. Prima ha cercato di sminuire il caso, di fatto avallando una scelta antidemocratica da parte del sindaco Lancini, poi timorosamente e in ritardo ha deciso di suggerire un ritorno alla normalità democratica. E lo ha fatto, per altro, soltanto perchè costretta dalle proteste dei genitori e della società civile di Adro, oltre che dalle critiche piovute dall’opposizione. La trasformazione di una scuola pubblica in una sezione della Lega è un atto contrario alla Costituzione, che trova origine nel fondamentalismo razzista e delirante del partito di Bossi che tiene sotto scacco questo governo. Gelmini compresa".

* la Repubblica, 19 settembre 2010


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