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IN PRINCIPIO ERA IL LOGOS. "HOMO HOMINI DEUS" - NON "LUPUS" (HOBBES). IN MEMORIA DI SPINOZA, FEUERBACH ....

STORIA, "NOUVELLE THEOLOGIE", E "SEGNI DEI TEMPI". L’EREDITA’ DI MARIE DOMINIQUE CHENU, CON UN "RICORDO" DI J. LE GOFF. Una nota di Filippo Rizzi - a cura di Federico La Sala

«Padre Chenu è stato il teologo - rivela padre Cortesi - che più si è speso per­ché nella Gaudium et spes fosse adottata l’espressione ’segni dei tempi’. Un’altra sua impronta è il superamento della ’cristianità costantiniana’. Secondo lui il Concilio avrebbe condotto a un’intelligenza della fede più profonda (...)».
mercoledì 10 febbraio 2010
[...] su una questio­ne nodale come il dialogo con il marxismo, agli occhi di Cottier, il domenicano francese riuscì a capire più di altri: «In lui c’era qualcosa di romantico, quasi di ottocentesco. Padre Chenu ha conosciuto dei comunisti gene­rosi. Non so se si è misurato con il marxismo che si sviluppava ol­trecortina. Ma il suo libro sul la­voro, nonostante forse oggi sia datato perché egli non poteva prevedere la rivoluzione infor­matica e la globalizzazione, ha ancora dentro di sé (...)

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