Monsignor Crociata, mette a punto il significato del documento della Conferenza
Episcopale: "I vescovi hanno a cuore la crescita della coscienza civile"
La Cei preoccupata per la democrazia
"Non solo del Sud, ma dell’intero Paese" *
ROMA - Arriva da monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) una precisazione relativa alle denunce dei vescovi italiani, contenute nel documento ’’Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno’’, secondo la quale quei rilievi non riguardano solo il Sud, pur nella coscienza che ’’non sarebbe legittimo guardarlo e considerarlo come un problema a parte, un problema da isolare, di una malattia da tagliare fuori dal circuito’’, ma si tratta di una patologia che riguarda l’intero Paese, oggi sempre più al centro di scandali e corruzione.
In una intervista rilasciata alla Radio Vaticana, il presule ha affermato che le considerazioni contenute nel documento ’’in questo momento, diventano anche un’occasione in più per maturare una riflessione e una risposta alle esigenze e ai problemi che anche la tornata elettorale puo’ porre’’. Per quanto riguarda il nostro Mezzogiorno, secondo Crociata ’’c’e’ l’esigenza che il Sud tutto intero, le popolazioni con le loro classi dirigenti, si facciano carico dell’impegno di rispondere alla chiamata storica di questa stagione di vita del Mezzogiorno, per mettere tutto l’impegno necessario a progredire’’.
Ma lo sguardo dell’episcopato italiano, ha sottolineato Crociata, va ’’all’intero Paese che resta una preoccupazione di primo piano del documento. Voglio però precisare - ha poi aggiunto il segretario generale della Cei - che intendiamo democrazia in senso lato, cioè nel senso dello sviluppo, della crescita, del cammino del Paese, non in sensi riduttivi. A questo proposito - ha aggiunto - voglio dire che non è un caso che i vescovi abbiano voluto mettere nel titolo innanzitutto ’Per un Paese solidale’: cioè, sono tutti i vescovi italiani che guardano all’intero Paese e nel guardare all’intero Paese devono rilevare - con preoccupazione - il ritardo grave, persistente di una parte del Paese".
In conclusione: "Quindi l’attenzione dei vescovi - ha detto ancora Crociata - è proprio intenzionalmente rivolta a questa visione d’insieme, al desiderio che tutto il Paese cresca. La crescita, lo sviluppo, il superamento delle difficoltà, non viene soltanto dalla disponibilità di maggiori risorse, vorrei dire anche non soltatno dall’utilizzazione effettiva, più di quanto non si sia fatto, delle risorse economiche e strutturali disponibili, ma dalla crescita di una coscienza civile". A partire dalla formazione delle giovani generazioni.
* la Repubblica, 25 febbraio 2010