L’ncontro con il clero di Roma
Richiamo del Papa: «Rubare e mentire non è umano» *
Rubare o mentire non può essere giustificato come una debolezza umana: è quanto ha detto papa Benedetto XVI, parlando oggi a braccio davanti al clero di Roma. «Non si dica più - ha affermato il Papa, che ha parlato a braccio - ha mentito, è umano; ha rubato, è umano». «Questo - ha aggiunto - non è il vero essere umani. Essere umani vuol dire esseri generosi, volere la giustizia, la prudenza, la saggezza essere a immagine di Dio», perchè «il peccato non è mai solidarietà è sempre assenza di solidarietà».
Il sacerdote, ha spiegato ancora papa Ratzinger, «deve essere uomo, vivere la vera umanità, il vero umanesimo, avere formazione delle virtù umane, sviluppare la sue intelligenza, i suoi affetti. Sappiamo che l’essere umano è ferito dal peccato, ma con l’aiuto di Cristo esce da questo oscuramento della propria natura».
Proseguendo ha parlato dell’obbedienza «è una parola che non piace nel nostro tempo», perchè al giorno d’oggi la si assimila ad «alienazione», «atteggiamento servile», sottomissione alla «volontà di un altro», mentre «l’autodeterminazione sarebbe la vera esistenza umana».
Tuttavia, ha aggiunto, la «libertà» e la «obbedienza» sono «due cose che vanno insieme», perchè «l’obbedienza a Dio, cioè la conformità alla verità del nostro essere, è la vera libertà, è la divinizzazione».
Il pontefice ha tenuto questa mattina una Lectio divina al clero di Roma su ad alcuni passi della Lettera agli Ebrei.
* Avvenire, 18 Febbraio 2010