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LA COSTITUZIONE, LE REGOLE DEL GIOCO, E IL "GIOCO" DEL "MENTITORE" ISTITUZIONALIZZATO CHE CONTINUA: "FORZA ITALIA", FORZA "POPOLO DELLA LIBERTA’". Avanti tutta, fino alla castrofe ...

ELEZIONI REGIONALI: LE LISTE DEL PDL NEL CAOS E IL RISPETTO DELLE REGOLE E DELLA DIGNITA’ DEL POPOLO ITALIANO NEL FANGO. Gianfranco Rotondi, il ministro per l’Attuazione del programma: "Comunque abbiamo sbagliato" - a cura di Federico La Sala

Liste escluse, il Cavaliere studia una leggina. Bersani: "Noi non siamo d’accordo". Ed è ancora scontro tra An e Forza Italia.
sabato 6 marzo 2010 di Federico La Sala
[...] Che qualcosa, però, non vada come dovrebbe nel Pdl lo confermano le parole del ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi: "Sono il primo a criticare i dirigenti del Pdl che hanno presentato le liste a poche ore della chiusura. Nel Pdl saranno presi provvedimenti in merito, bisogna avviarsi verso una regolamentazione giuridica dei partiti" [...]
ALLARME COSTITUZIONALE, LOGICO E LINGUISTICO. L’ITALIA DELL’INDECENZA: IL NOME E L’IDENTITA’ DI TUTTO IL PAESE NELLE MANI DI (...)

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> ELEZIONI REGIONALI ---- "APRITE, APRITE" ---- Pdl, ricorsi respinti: Berlusconi in piazza. E Napolitano: «Che pasticcio con le liste»!!!

giovedì 4 marzo 2010

"APRITE, APRITE": IL GOLPISMO DEL LUPO, LA PAROLA "ITALIA" CONSEGNATA A UN PARTITO (1994-2010), E I SETTE CAPRETTI.



-  Calderoli: «Serve risposta politica ai furbi». Ma Bersani: «Aspettiamo i i verdetti»

-  Pdl, ricorsi respinti: Berlusconi in piazza
-  E Napolitano: «Che pasticcio con le liste»
*

-  Il premier giovedì a Piazza Farnese con la Polverini. Cicchitto:«Così voto falsato». Il governo valuta ipotesi dl

MILANO -«Un pasticcio». Parola di Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica ha commentato così l’intricata vicenda delle liste elettorali del Pdl che non sono state ammesse alle elezioni regionali. Il presidente della Repubblica ha parlato a Bruxelles, dove si trova in visita, dopo l’incontro con i vertici delle istituzioni europee. Il capo dello Stato non ha aggiunto nulla, ma a quanto si apprende la linea del Quirinale rimane quella fissata nei giorni scorsi da una nota ufficiale, in cui si afferma che la competenza sulla questione è della magistratura. Napolitano rientrerà al Quirinale venerdì mattina e probabilmente sarà investito da nuove richieste di concorrere al chiarimento della questione. Fabrizio Cicchitto (LaPresse)

E se il caos liste è «un pasticcio» per il Colle, esplode la rabbia del centrodestra dopo il doppio stop alle liste del Pdl nel Lazio e in Lombardia. Nella Capitale è stato infatti respinto il ricorso del Pdl per la riammissione della lista della provincia di Roma a sostegno della candidata Renata Polverini. E a Milano, la Corte d’Appello non ha ammesso la «Lista per la Lombardia» di Roberto Formigoni alle elezioni regionali lombarde: anche in questo caso è stato respinto il ricorso presentato dalla stessa lista contro il precedente provvedimento di esclusione. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che mercoledì sera ha incontrato Denis Verdini e Ignazio La Russa (annullando inoltre all’ultimo minuto le interviste con alcune televisioni locali in programma proprio per la campagna elettorale delle regionali) ha deciso che parteciperà giovedì alle 17 alla manifestazione promossa dalla candidata del centrodestra alla guida della Regione Lazio Renata Polverini a piazza Farnese a Roma. Il premier, secondo quanto riferisce chi lo ha incontrato, potrebbe prendere la parola sul palco al fianco della Polverini per sostenere la sua candidatura alla luce delle polemiche per l’esclusione della lista del Pdl della provincia di Roma. «Abbiamo convocato domani un ufficio di presidenza del Pdl» a proposito dell’esclusione di alcune liste di centrodestra in Lazio e Lombardia, ha detto mercoledì sera La Russa lasciando Palazzo Grazioli. Fra le ipotesi che l’Ufficio di presidenza valuterà per superare l’impasse delle liste ci sarà anche quella di un decreto. Lo riferiscono fonti parlamentari della maggioranza al termine dell’incontro fra Silvio Berlusconi e i coordinatori del partito a palazzo Grazioli.

«DEMOCRAZIA A RISCHIO» - La maggioranza intanto parla apertamente di «voto falsato» e punta il dito contro «i furbi che vogliono vincere a tavolino». Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, non usa mezzi termini: «I ricorsi respinti sia della lista Formigoni, sia di quella provinciale del PdL del Lazio per Renata Polverini insieme all’accettazione della lista di disturbo a Cota in Piemonte, dimostrano che queste elezioni corrono il rischio di essere falsate con conseguenze gravissime per la nostra democrazia. Altro che dilettanti allo sbaraglio». Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, il doppio stop è una cosa impensabile: «Come si può pensare di lasciare senza scelta nel momento più alto della democrazia, quello del voto, due Regioni che insieme rappresentano più di un quarto della popolazione italiana?» ha detto Bonaiuti riferendosi al Lazio e alla Lombardia. «Voglio sentire al più presto Bossi e Berlusconi - dice Roberto Calderoli - e poi decideremo perché serve subito una risposta politica ai furbi che cercano le vittorie a tavolino». «O il simbolo della Lega sarà presente dove abbiamo deciso di candidarci o tanto vale non presentarci alle elezioni perché non sarebbero valide» ha aggiunto il ministro leghista.

«CONFIDIAMO NEL TAR» - «Vincere facile, correndo da soli, è l’opposto della democrazia» è l’affondo di Ignazio La Russa, che non sembra sorpreso dagli ultimi sviluppi del caso e appare ottimista sugli ulteriori ricorsi. «Per noi non è una sorpresa», ma ora «confidiamo nella decisione del Tar» ha detto il ministro della Difesa e coordinatore Pdl. «Per noi non è una sorpresa la decisione della Corte d’appello, perché è un’anomalia, legata alla riforma del voto regionale, il fatto che si affidi allo stesso organi la potestà di decidere su un ricorso a una decisione presa dalla Corte stessa. In ventiquattr’ore raramente il ricorso ha la forza di modificare una decisione appena presa. Questa anomalia è stata introdotta con il Tatarellum che ha istituito il listino senza indicare un organo giudicante diverso dal primo. Dunque ritenevamo molto improbabile, anche se non impossibile, un cambiamento». «A questo punto - ha aggiunto La Russa - confidiamo nel Tar. Non credo che metà Lombardia possa essere privata del diritto di esprimersi perchè un bollo è quadrato invece che tondo. Sono irregolarità meramente formali. Penso che il Tar ci darà ragione».

«MARCIA SU ROMA?» - «Ora assisteremo a una marcia su Roma da parte del neofascista La Russa?» chiede provocatoriamente il leader dell’Idv Antonio Di Pietro commentando in Transatlantico alla Camera le parole del ministro della Difesa sull’esclusione di liste del centrodestra alle regionali («siamo pronti a tutti» aveva detto La Russa). «Per fortuna - ha aggiunto l’ex pm - oggi non è come allora e se dovessero farlo ci sarebbe una rivolta sociale che metterebbe a rischio la convivenza pacifica».

«NON PUNTIAMO A TURBARE IL VOTO» - «Ci sono diversi sedi istituzionali che devono giudicare; aspettiamo serenamente che finiscano queste pratiche, e noi non cerchiamo avvenimenti che turbino la fisiologia del voto» ha detto da parte sua il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. «Detto questo - ha proseguito -, ci sono regole uguali per tutti e tutti devono rispettarle. Credo che ci si debba rimettere alle procedure di garanzia che la nostra legge fissa a iosa. Di più - ha concluso - non dico».

-  Redazione online

* Corriere della Sera, 03 marzo 2010


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