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CONTRO IL MESSAGGIO EVANGELICO E CONTRO LA COSTITUZIONE, UN RAZZISMO DI STATO E DI CHIESA ....

OMOFOBIA E INDIFFERENZA OGGI IN ITALIA: I RISULTATI DI UNA POLITICA DISSENNATA. Una cronologia di fatti delittuosi e una denuncia del Centro Studi Teologici di Milano e del Vescovo Mapelli - a cura di Federico La Sala

Una cronologia di alcuni esempi di omofobia registrati in Italia dal maggio 2006 a maggio 2007
sabato 17 aprile 2010 di Federico La Sala
Omicidi
Violenza
Atti vandalici
Manifestazioni omofobe
(Richieste di) Limitazioni alla libertà di manifestare
Discriminazioni
Omofobia verbale
Omofobia ideologica
_______________________
CENTRO STUDI TEOLOGI
Milano, 16 aprile 2010
LA DENUNCIA, DOPO LA SENTENZA PILATESCA della CORTE COSTITUZIONALE ITALIANA in merito ai diritti e al matrimonio delle persone omosessuali:
UNA DENUNCIA PUBBLICA DEL CENTRO STUDI TEOLOGICI DI MILANO E DEL VESCOVO MONS. GIOVANNI FELICE MAPELLI: (...)

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> OMOFOBIA E INDIFFERENZA OGGI IN ITALIA: I RISULTATI DI UNA POLITICA DISSENNATA. ---- UN PAESE ALLA ROVESCIA. È la seconda volta che il tentativo di far riconoscere come reato specifico la violenza omofobica viene fermato da un Parlamento disposto a chiudere mille occhi sulle trasgressioni sessuali (di Chiara Saraceno).

giovedì 19 maggio 2011

Un paese alla rovescia

di Chiara Saraceno (la Repubblica, 19 maggio 2011)

È la seconda volta che il tentativo di far riconoscere come reato specifico la violenza omofobica viene fermato da un Parlamento disposto a chiudere mille occhi sulle trasgressioni sessuali del potente di turno se corrispondono ai più vieti stereotipi del machismo eterosessuale, ma del tutto indifferente alla sopraffazione nei confronti di chi è considerato deviante solo perché omosessuale.

Dietro vi è certo l’ombra della Chiesa cattolica, dei suoi anatemi contro la omosessualità, del suo pervicace considerarla insieme come una malattia e un pericolo per la sopravvivenza della famiglia, senza alcun fondamento scientifico e in contrasto con il forte desiderio di formarsi una famiglia, di avere forti e stabili rapporti di amore e solidarietà - di coppia, ma anche nei confronti di figli - testimoniato da molti e molte omosessuali.

Ma il potere di veto e di ricatto della Chiesa trova il suo alimento nella disponibilità di molti, troppi politici (anche a sinistra) ad assecondarne i desideri sul piano legislativo nella speranza, spesso fondata, di riceverne in cambio legittimazione e sostegno. È uno scambio che ha trovato la sua massima esplicitazione in questo governo e nell’appoggio che ha ricevuto in cambio ("il governo più amico della Chiesa nella storia della Repubblica", ha dichiarato un autorevole prelato).

Ma anche senza ricatti e scambi, l’atteggiamento della Chiesa trova terreno fertile nella grettezza morale e nella incultura di una classe politica che sembra ricordarsi dell’etica solo quando sono in gioco le scelte dei cittadini circa le proprie relazioni e vita personale - dalla sessualità alla procreazione alle decisioni su come affrontare la fine della vita.

Ma è sulla omosessualità che si concentra il rigorismo di questi moralisti d’accatto. È l’omosessualità che sembra suscitare in loro le paure più incontrollabili. Di converso, i comportamenti omofobici suscitano nel migliore dei casi in queste persone una condanna rituale, con un sottotesto di giustificazione (se la sono voluta, danno fastidio alle persone normali, dovrebbero essere più discreti, e così via). L’omosessualità diventa una aggravante per le vittime, una attenuante per gli aggressori - un po’ come succede spesso alle donne oggetto di violenza sessuale.

Certo, presi all’improvviso da preoccupazioni universalistiche, alcuni di coloro che ieri hanno votato contro la proposta di legge unificata si sono giustificati dicendo che introdurre l’aggravante di omofobia avrebbe costituito una discriminazione nei confronti di altri gruppi, ad esempio gli anziani o i disabili. Ma il risultato di questo universalismo strumentale è la negazione che esistano violenze motivate specificamente dall’odio e disprezzo per particolari gruppi sociali. È un universalismo negativo, non positivo. Inoltre, l’omosessualità, come l’eterosessualità, è una caratteristica costitutiva degli individui, trasversale ad altre caratteristiche e condizioni. L’omofobia nega precisamente legittimità, normalità, a questo modo di essere costitutivo di una persona. Come se si rinnegasse legittimità e normalità a chi è eterosessuale.

La ministra Carfagna ha dichiarato che voterà a favore della legge. Ma che cosa farà perché il suo partito e la sua maggioranza non boccino alla Camera ciò che hanno bocciato in Commissione? Da un ministro ci si aspetta qualche cosa di più di un gesto di testimonianza.


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