(18 marzo 2010) Siamo niente, in questo tempo, in questo mondo. Ci crediamo eroi onnipotenti, coi nostri giochi quotidiani che ci allietano e rattristano. Non siamo più capaci di sognare, di bramare ciò che va al di là del personale, dell’appagamento d’un giorno, d’un attimo.
Il pensiero della morte mi ravviva. Essa sopraggiunge inattesa, è imprevedibile, beffarda, reale. È la certezza di cui non possiamo fare a meno: dà senso alla vita, anche in una prospettiva non religiosa. C’è, quindi, (...)
Io sento di avere fretta ... perchè non è più tempo di agire da soli ma, soprattutto, perchè è tempo di rivolta sociale contro un regime corruttore e criminale che spoglia i poveri per tutela corrotti, evasori e criminali!
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