Il 26 marzo, alle ore 21 presso l’Hotel Dino’s di San Giovanni in Fiore (Cosenza), il giornalista antimafia Emiliano Morrone, candidato indipendente al consiglio regionale nella lista di Idv della circoscrizione di Cosenza, conclude la sua campagna elettorale. Lo fa in modo insolito, "per indurre - spiega - a una riflessione sul senso del voto e sull’inutile violenza della campagna elettorale in Calabria".
Morrone precisa: "Con me ci saranno anzitutto i giovani del movimento ’Il coraggio (...)

Quando inizio a pensare seriamente alla politica e dunque anche a quel passaggio purtroppo molto finto delle elezioni e ancor più delle varie campagne elettorali, mi prende una debolezza che mi annienta, la sensazione più forte è quella di voler andare lontano da tutto ciò che mi ricorda queste ipocrisie. Candidati, manifesti, parole, quando non ha nessun senso prendersi in giro. Meglio stare fuori che addentrarsi per perdersi e perdere tempo. Più importante ed interessante ascoltare musica o leggere ad esempio la storia del Punk per cercare di tesserne i fili. Il periodo delle campagne elettorali è l’emblema spiccicato dell’antibellezza, antipoesia, antietica, anticultura, antiragione, antifilosofia, anticoscienza, antiumanesimo, antieccetera... Nelle amministrative comunali del 2005, l’unica ragione culturale era la presenza del nichilista Vattimo. Quella proposta non è passata, e non c’era e non c’e niente da rallegrarsene; adesso le conseguenze. Una se non l’unica delle possibilità per combattere l’ignoranza e cambiare la mentalità è quella della Cultura. Non mi stancherò di ripetere che quell’occasione di avere buona parte della cultura al governo del paese era una manna dal cielo ed è stato un atto criminale affossarla con i diversi mezzi non solo col mancato voto. Non so quanto dei vecchi e nuovi candidati “politici” si autorimproverano la quasi indifferenza verso quel progetto. A quei tempi fu per me uno dei pochi motivi che mi spinsero a votare per qualcuno e non contro qualcuno o qualcosa. I miei sinceri saluti e auguri, Franco Spina.