Caro Federico,
veramente mi sto scocciando (e penso molti lettori di questa testata) di leggere sempre le stesse cose, gli stessi slogans da parte tua.
Un vero dialogo, un autentico confronto non è mai esistito. E questo certamente per una tua rigidità di pensiero, di vedute a senso unico.
Se ho citato Freud (e il pensiero di Woytila a proposito) non è per "stridor di denti" (non sono ancora all’inferno...) ma per amore della verità, di cui entrambi dovremmo essere innamorati.
Invece di questi attacchi personali, di questo astio (o forse "odio") per chi non la pensa come te, preferirei invece delle delucidazioni, delle spiegazioni, e non le solite risposte sibilline.
Ho capito benissimo la tua posizione, ed io, credimi, la rispetto profondamente. Molto probabilmente abbiamo un concetto dell’amore molto diverso; io mi rivolgo a quello genuino, spontaneo, naturale, umile, molto differente da quello tuo e di qualche tuo "don", che io definirei "caricaturale" . Probabilmente trattasi di di una diversità di letture, di una pluralità di interpretazioni della Rivelazione. Bisogna però fare molta attenzione perchè può esserci anche un uso diabolico della Scrittura stessa ! Di questo ne sono convinto leggendo alcune affermazioni di qualche tuo "don" ...
Non esiste solamente una sapienza che ci proviene dallo studio, dalle letture dei libri. Esiste pure una sapienza che ci viene dallo Spirito! È quanto lo stesso magistero della Chiesa ci insegna.
Tutto questo orgoglio che traspare nei messaggi tuoi e degli altri tuoi "alleati" o "allineati" non va d’accordo con la Verità, non potrà mai coesistere con essa. Così come non potrà coesistere nei rapporti con Dio.
Da buon cristiani (perchè tutti lo siamo, no ? ) allora, confermati dalla Tradizione e dalla Scrittura, ammettiamo umilmente che senza il dono dello Spirito mai arriveremo da soli "a tutta la verità". Nessuno di noi, in cose così delicate, come la vita e la morte, di cui discutiamo da tempo, può fare da solo.
Cari saluti.
Biagio Allevato