Invictus William Henley
Dal profondo della notte che mi avvolge, buia come il pozzo pił profondo che va da un polo all’altro,, ringrazio quali che siano gli dei per la mia inconquistabile anima.
Nella morsa delle circostanze, non mi sono tirato indietro, ne’ ho pianto. Sotto i colpi d’ascia della sorte, il mio capo sanguina, ma non si china.
Pił in lą, questo luogo di rabbia e lacrime appare minaccioso ma l’orrore delle ombre, e anche la minaccia degli anni non mi trova, e non mi troverą spaventato.
Non importa quanto sia stretta la porta... quanto piena di castighi la vita. Io sono il padrone del mio destino. Io sono il capitano della mia anima.
William; era sul suo letto nell’ospedale e probabbilmente condannato a dover morire, fra non molto....Notate la tenacia, l’amore, il desiderio di continuare a vivere...per dare prova di quell’innato desiderio di vivere per (SEMPRE)
(Con tutto il bene del mondo...