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DONNE, SCIENZA, E RELIGIONI. COME MAI "UN UOMO PIU’ UNA DONNA HA PRODOTTO, PER SECOLI, UN UOMO" (Franca Ongaro Basaglia)? Non è il caso di ripensare i fondamenti?!

IPAZIA, ALEJANDRO AMENABAR, AGORÀ. Materiali per pensare: articoli di Maria Pia Fusco, Gabriella Gallozzi, e Vito Mancuso - a cura di Federico La Sala

Finalmente anche in Italia, «Agorà» il film dedicato all’astronoma e filosofa greca, uccisa da fanatici cristiani nel 391 dopo Cristo.
martedì 20 aprile 2010
[...] «Secondo le cronache Ipazia fu letteralmente fatta a pezzi, volevo una fine più sopportabile per il pubblico, ho scelto la lapidazione, che fa anche parte della realtà di oggi in alcuni paesi. Quanto a Cirillo è importante per il contesto storico. Di lui sapevo che era un santo, mi ha sconvolto la scoperta di tutto il male che ha fatto mentre era vescovo. Nel film racconto solo il 30 per cento della sua crudeltà. Penso che alla santità sia più vicina Ipazia di lui. Ipazia che, come (...)

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> IPAZIA, ALEJANDRO AMENABAR, AGORA’. --- Ipazia filosofa, matematica e astronoma martire civile del fanatismo cristiano (di Eva Cantarella)

domenica 20 ottobre 2013

Ipazia filosofa, matematica e astronoma martire civile del fanatismo cristiano

di Eva Cantarella (Corriere della Sera, 19.10.2013)

Accadde ad Alessandria d’Egitto, nel mese di marzo del 415 a.C.: una donna venne crudelmente assassinata, le sue carni fatte a brandelli, gli occhi cavati dalle orbite, i resti dati alle fiamme. L’assassino non era un marito o un amante tradito, un maniaco o un serial killer... A ucciderla fu una folla inferocita. Perché? La donna si chiamava Ipazia, ed era un’esponente di spicco dell’aristocrazia ellenica. Iniziata allo studio dal matematico Teone, suo padre, Ipazia insegnava matematica, astronomia e filosofia nella scuola platonica, di cui si dice fosse il capo. C’era chi diceva che la sua sapienza superava quella dei filosofi della sua cerchia. Una posizione eccezionale per una donna, ai tempi (e non solo). Ma non fu la misoginia la causa della sua morte. Si colloca invece all’interno dalla lotta che per secoli oppose paganesimo e cristianesimo.

A distanza di un secolo dall’Editto di Costantino che aveva concesso ai cristiani libertà di culto, il potere imperiale aveva dichiarato guerra ai culti pagani. Dal 319 il cristianesimo era religione di Stato, e le costituzioni imperiali arrivavano a stabilire la pena di morte per i pagani. Ad Alessandria, poi, il vescovo Cirillo si distingueva per un atteggiamento particolatamente violento e persecutorio. E al suo servizio agiva un gruppo di fanatici estremisti, i «parabalani», monaci del deserto egizio provenienti dalle file degli zeloti. Furono loro gli assassini di Ipazia. L’orrore e la bestiale crudeltà del massacro sconvolse il mondo della cultura dell’impero romano d’Oriente. E sconvolge ancora, dopo 1.500 anni.


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