INTERVISTA
BEPPE VACCA: TUTTI SAPEVANO CHE ERA UN DITTATORE
"Quel paragone col Duce è un vero salto di qualità
di Goffredo De Marchis (la Repubblica, 28.05.2010)
Presidente dell’Istituto Gramsci, intellettuale ex comunista e poi convinto sostenitore della svolta, Beppe Vacca non riesce a prendere sul serio Silvio Berlusconi. Soprattutto quando fa riferimenti storici. «Il Duce non aveva potere? Ha ragione. Infatti i partigiani che lo fucilarono non capivano niente».
Lei scherza, ma non è prima volta che il premier usa la storia del fascismo in maniera distorta e perlomeno singolare.
«Direi che stavolta c’è un salto di qualità. Mi incuriosisce il fatto che Berlusconi usi Mussolini per parlare di sé».
Poteva fare altri esempi?
«Se avesse un po’ a cuore la storia del socialismo avrebbe potuto citare Nenni. Il leader del Psi, quando entrò a Palazzo Chigi, disse: "Pensavo di entrare nella stanza dei bottoni ma non li ho trovati"».
È giusta la citazione del Duce, sul piano storico?
«Non saprei dire con esattezza. Ma era proprio come spiega Berlusconi: Mussolini non aveva alcun potere. Fu un errore gravissimo dei partigiani la sua fucilazione. Loro pensavano di ammazzare un dittatore, un uomo onnipotente invece fecero fuori un passante qualunque che non aveva nessun potere. Eppure in televisione e adesso anche in qualche dvd distribuito con i quotidiani si vede Mussolini che arringa la folla a Piazza Venezia e che dichiara guerra al mondo. Lui che non aveva potere».
Il suo sarcasmo sembra un gioco intellettuale. Non è grave l’accostamento con il Duce?
«Nulla di quello che dice Berlusconi è grave. Quando Benedetto Croce accettò di scrivere per Laterza, all’editore spiego così i motivi della sua scelta: "Perché voi avete il coraggio di pubblicare cose gravi". Grave è quindi un aggettivo importante, non si può accompagnare alle dichiarazioni di Berlusconi».
Ecco le parole del Presidente del consiglio dei ministri della Repubblica italiana, Silvio Berlusconi (da la Repubblica, 28.05 2010)
«Come primo ministro non ho mai avuto la sensazione di essere al potere, magari qualche volta quando ero imprenditore. Oggi invece tutti mi possono criticare e magari anche insultare [...] Ho letto i diari di Mussolini. Oso citare le parole di qualcuno che era ritenuto un grande dittatore: dicono che ho potere, ma non è vero, lo hanno i gerarchi. Io posso solo dire al mio cavallo se andare a destra o a sinistra».