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LA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI E L’ OCCUPAZIONE DEFINITIVA DELLA LEGGE E DELLA LINGUA. LA PRIMA PAROLA DELLA COSTITUZIONE "ITALIA" E’ SOTTO "COPYRIGHT" DEL PARTITO DEL CAVALIERE DAL 1994. E SOTTO "COPYRIGHT" E’ ANCHE IL "POPOLO DELLA LIBERTA’"!!! "L’ITALIA SONO IO": AVANTI TUTTA, "FORZA ITALIA"!!! A futura memoria ...

L’ITALIA E LA LEGGE "BAVAGLIO": LA SOLUZIONE FINALE, "I PAPI", E I NIPOTI DI "PILATO" EICHMANN. Sulla "fretta del regime", una nota di Ilvo Diamanti - a cura di Federico La Sala

La legge sulle intercettazioni. Serve a impedire che si spezzi la magia della "Storia italiana". L’unica biografia del paese veramente autorizzata.
mercoledì 28 luglio 2010 di Federico La Sala
[...] Può sorprendere la determinazione con cui il governo spinge per approvare il disegno di legge sulle intercettazioni - in fretta, anzi subito, e con poche modifiche. Senza badare al parere dei magistrati, dell’opposizione, di molti giornalisti. Notoriamente "ostili". Senza curarsi neppure del dissenso espresso da esponenti del governo Usa e dalla maggioranza degli italiani [...]
LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE.
HEIDEGGER, KANT, E LA MISERIA DELLA FILOSOFIA - OGGI (...)

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> L’ITALIA COL BAVAGLIO ---- Chi si assume la responsabilità di non aver capito e lottato? Interv. a Dario Fo (di Toni Jop - Silvio cancella la democrazia e la sinistra se ne sta al balcone).

mercoledì 2 giugno 2010


-  Intervista a Dario Fo

-  «Silvio cancella la democrazia e la sinistra se ne sta al balcone»

-  Il premio Nobel: «Per fermare il premier servirebbero una coerenza e un coraggio morale che fin qui sono mancati. Vedo timori e dolcinerie mentre i tori travolgono tutto»

-  La storia. «Non è uno show in cui sperare di fare una figura passabile. Chi si assume la responsabilità di non aver capito e lottato?»
-  La strada. «L’avete indicata anche voi dell’Unità: disobbedire. Non si salva l’Italia scendendo a patti con un oscuro nemico del paese»

di Toni Jop (l’Unità, 02.06.2010)

Partiamo da questo punto incontestabile: siamo governati da un premier che dice “ti amo” a questo paese mentre giorno dopo giorno gli toglie la libertà. Sembra una parabola classica sul potere. Infatti, Berlusconi più ci ama più ci tappa le orecchie. Adesso vuole discrezione, questa è la sordina che vorrebbe imporre alle intercettazioni, questa la gabbia in cui vorrebbe chiudere i magistrati. Affranti, in questa valle di lacrime abbiamo chiesto lumi a Dario Fo, per aggiornare i nostri sensi intorpiditi da un “amore” che ci vuole al buio.

-  Sarà vero amore, Dario? «Dubita, fratello, dubita, che il dubbio ti tiene in vita. Io, per esempio, ho scritto un testo sull’Orecchio di Dioniso. Non fabula, sed historia. Allora, c’era questo Orecchio che amplificava a mille le voci del popolo cosicché, in favore degli dei, una si potesse avvertire molto distante. Orecchio divino, divina macchina sonora. Ma un giorno, il senso dell’ ascolto fu invertito e al “popolo” giunsero le parole segrete degli dei. La divina macchina venne immediatamente murata. Murarono il mito, cosicché si vide di che pasta fosse il mito e quale fosse il cibo prediletto del potere: la coscienza del “popolo”. Chiaro?».

Maestro, questa è la storia della sinistra! Siamo noi che vogliamo ascoltare ciò che non va ascoltato, le parole del potere, le parole proibite. Siamo sulla strada giusta?

«Mica tanto. Perché tutto è scoperto, il gioco è scoperto nella sua violenta doppiezza ma non vedo una adeguata capacità di reazione. Abbiamo un premier che ormai non nasconde i veri obiettivi delle sue azioni e delle sue scelte. Dalle leggi ad personam al ddl sulle intercettazioni mentre echeggiano le voci secondo cui bombe e stragi “mafiose” sarebbero servite da scivolo per la nascita di una forza politica capace di traghettare il peggio della prima repubblica in una seconda, sedicente repubblica».

Ma, scusi, che dobbiamo fare? Denunciamo, facciamo opposizione secondo le regole democratiche...

«Ah sì? Eppure a me pare che la sinistra se ne stia affacciata al balcone mentre i tori corrono e travolgono ogni cosa giù in strada. Vedi, se, come è stato finalmente annunciato dalla sinistra, oggi è in gioco la democrazia, allora conviene adeguare le risorse e la lucidità a questa realtà tremenda. Serve una coerenza ferrea che fin qui è mancata. Serve un coraggio morale che fin qui ha oscillato. Eppure, il disegno del potere fu chiaro fin dal G8 di Genova. Ora dico forte: se i responsabili istituzionali di quel massacro degno di una dittatura non pagheranno per quel che hanno fatto, si toglieranno le basi democratiche anche a questa Seconda Repubblica. E i cocci saranno sempre nostri».

Intende per caso sostenere che la sinistra non sta facendo opposizione?

«Tu fai il furbetto, e io so - viva la rima quello che ho detto. All’opposizione restano il mugugno, il timore reverenziale di offendere, una dolcineria paurosa nei confronti di chi sta cancellando la democrazia e questo è ormai chiaro anche alla sinistra non vedente. Il fatto che non lo diciamo più solo io e pochi altri è una consolazione e insieme una disperazione. La storia non è uno show in cui si può sperare di fare una figura passabile, men che meno ora quando tutto è in gioco. Chi si assume la responsabilità di non aver capito e lottato con azioni concrete e coerenti?».

Va bene, ci indichi la strada, qualcuno la seguirà. Ma tenga a mente: lei passa per essere un insopportabile pessimista, un noioso bardo saputello e di Cassandra - viva la rima - fratello...

«La strada l’avete indicata anche voi dell’Unità: disobbedire, la disobbedienza civile sorretta da un “no” forte e coerente di tutto il centrosinistra alla vergogna che ogni giorno il premier allestisce da pessimo attore qual è. Altro che trattativa, altro che accordi: non si salva l’Italia scendendo a patti con un oscuro nemico del paese e della democrazia. Pessimista io? Bene, è il pessimismo che ci tiene in vita. Infatti, guardate l’Ottimista: aveva detto che la crisi non esisteva e che il paese stava benissimo, semmai doveva comprare di più. Eccolo imbastire un gigantesco trucco col quale sfiancherà “il popolo” e grazierà i ricchi e i potenti. Mentre moltiplica la sua personale dotazione di ville meravigliose...»

Eppure, moltissimi italiani hanno ancora fiducia nel premier...

«Senti questo elenco. Al ministro Scajola hanno comprato, pare, una casa a sua insaputa. Scajola non sapeva. Alla lista della spesa del ministro Bondi, nella manovra hanno fatto dei tagli che il ministro ignorava. Bondi non sapeva. Alle spalle di Berlusconi hanno piazzato una crisi economica spaventosa che il premier ignorava. Berlusconi non sapeva. Scelgano gli italiani: stanno votando un mucchio di farabutti oppure dei pazzeschi cretini?».


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